È stata presentata mercoledì 19 novembre 2025 al Teatro Regio di Parma la 71esima edizione della Guida Michelin Italia e non poteva mancare la nostra Nadia Santini con Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova. La guida si apre con un dato che da solo racconta la vitalità della ristorazione italiana: quasi duemila locali citati e oltre centoventicinque nuove entrate.
Le stelle complessive assegnate sono 394, un numero che conferma l’Italia come secondo Paese al mondo per ristoranti stellati. Un risultato che riflette un settore in costante fermento, capace di innovare senza perdere il legame con i territori.
Guida Michelin 2026: Italia secondo paese più stellato
Quest’anno i ristoranti tre stelle sono quindici. Quattordici di loro riconfermano il titolo, mentre una nuova insegnaraggiunge per la prima volta il gradino più alto.
Si tratta di La Rei Natura dello chef Michelangelo Mammoliti che entra così nell’élite gastronomica della penisola. Il panorama dei tristellati mostra per il resto una straordinaria continuità con indirizzi che da anni rappresentano il meglio della cucina italiana come Piazza Duomo ad Alba, considerato un vero tempio del gusto.

E poi ci sono l’Atelier Moessmer Norbert Niederkofler di Brunico, Da Vittorio a Brusaporto, il Reale di Castel di Sangro e l’Enoteca Pinchiorri di Firenze.
Tre stelle per Nadia Santini e Dal Pescatore
Ma c’è anche un po’ di Mantova tra i baciati dalla Guida. Nadia Santini con Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio conferma ancora una volta le tre stelle Michelin. Alle soglie dei cent’anni di attività, la tribù dei Santini continua a essere un punto di riferimento assoluto della cucina italiana moderna.

Il ristorante nasce alla fine degli anni venti grazie a Teresa e Antonio Santini, uniti nella vita e nel lavoro. Nel 1926 apre la prima osteria e negli anni successivi entra in scena il figlio Giovanni, che sposa Bruna nel 1952. Bruna, in cucina accanto alla suocera Teresa, raffina l’arte della pasta fatta in casa, dando vita a capolavori come gli agnoli in brodo di gallina e i tortelli di zucca.
Ricette che ancora oggi rappresentano il cuore del Pescatore. Nel 1974, Antonio Santini, figlio di Giovanni e Bruna, sposa Nadia, originaria del Vicentino. Il viaggio di nozze in Francia diventa un’esperienza destinata a cambiare per sempre la storia del locale. Da allora, il ristorante cresce e si rinnova senza mai perdere la propria identità.
I nuovi ristoranti premiati
La novità non riguarda solo il vertice. L’edizione 2026 accoglie ventidue nuovi ristoranti con una stella, due nuove insegne che salgono a due stelle e un numero complessivo di locali segnalati che sfiora quota duemila.
Si tratta di una costellazione in continua espansione che testimonia quanto la cucina italiana sia ormai un laboratorio diffuso di creatività, sostenibilità e attenzione al prodotto.
Il Paese appare sempre più ricco di giovani talenti, di territori che riscoprono antiche tradizioni, di cucine che uniscono tecnica e identità.
Poche donne stellate
Accanto all’entusiasmo, però, riaffiora ogni anno un tema che la presentazione della guida mette sotto gli occhi di tutti: lascarsa presenza femminile ai vertici della ristorazione.
Nonostante momenti emozionanti, come l’annuncio di Dominga Cotarella del Michelin Service Award assegnato a una professionista della sala, l’immagine complessiva del palco resta fortemente sbilanciata.
Tra i quindici ristoranti tre stelle del 2026, solo uno è guidato da una donna e si tratta proprio di Nadia Santini che dal 1996 mantiene con dedizione e talento i tre macaron del suo Dal Pescatore. La sua presenza, preziosa e simbolica, appare però isolata in un panorama che continua a mostrare un evidente squilibrio.
