sanità

Epatite C, diagnosi e cura anche nel carcere di Mantova

Progetto presentato dal responsabile regionale della sanità penitenziaria, in visita ieri alla casa circondariale mantovana.

Epatite C, diagnosi e cura anche nel carcere di Mantova
Pubblicato:
Aggiornato:

Progetto presentato dal responsabile regionale della sanità penitenziaria, in visita ieri alla casa circondariale mantovana.

Epatite C, diagnosi e cura in carcere

Un progetto per la diagnosi e la cura dell’epatite C in carcere. Lo ha presentato ieri il responsabile della Sanità Penitenziaria di Regione Lombardia Roberto Ranieri, in visita ieri all’istituto penitenziario di Mantova su invito della direttrice Metella Pasquini Peruzzi e del medico coordinatore Sanitario Laura Mannarini.
Il progetto è sostenuto da Abbvie, organizzato dall’agenzia BOLD/ad di Milano ed è propedeutico alla prossima azione di eliminazione dell’HCV nelle case circondariali, nei SERD e nella popolazione nata tra il 1969 e il 1989. L’iniziativa è finanziata con fondi governativi.
All’incontro è intervenuto lo specialista in malattie infettive ASST Mantova Giorgio Perboni, che ha illustrato la casistica interna riferita alla patologia. La medicina penitenziaria organizzerà a breve nell’ambito del progetto Empowerment incontri informativi-formativi finalizzati a conoscere la malattia, le modalità di contagio e le attuali possibilità di diagnosi e cura.

Proseguono i lavori della sezione femminile del carcere

Durante la sua visita, Ranieri ha colto anche l’occasione per vedere i lavori della sezione femminile con il progetto di arte terapia, l’organizzazione della nuova aula didattica, l’orto e la struttura allestita per l’isolamento quarantenario Covid. Si è offerta infine l’opportunità di confrontare e condividere le reciproche posizioni sulla gestione sanitaria e trattamentale nei detenuti durante il periodo pandemico.

Seguici sui nostri canali