"Contratti non rispettati": stato di agitazione alla casa di riposo di Canneto
I sindacati Cgil, Cisl e Uil: "Situazione molto delicata. Più volte abbiamo chiesto l'apertura di un tavolo, ma invano"
"Mancato rispetto dei contratti": i sindacati Cgil, Cisl e Uil e i lavoratori dichiarano lo stato di agitazione alla casa di riposo di Canneto.
I problemi riscontrati dai sindacati
Mancata applicazione dei contratti collettivi nazionali Uneba e funzioni locali e dell’integrativo regionale Uneba, elezione unilaterale del rappresentante della sicurezza dei lavoratori senza coinvolgere le organizzazioni sindacali firmatarie dei contratto, mancato pagamento delle maggiorazioni da lavoro straordinario, mancato raggiungimento per i dipendenti Uneba dell'orario contrattuale creando debito orario, senza accordo sindacale in merito alla banca ore.
E poi anche mancata convocazione delle organizzazioni sindacali in merito all'accordo sui tempi di vestizione, mancato pagamento della banca ore, mancato riconoscimento dei rimborsi chilometrici ai lavoratori per la loro partecipazione ai corsi obbligatori, mancata autorizzazione al mezzo proprio per motivi di servizio.
Sono questi alcuni dei problemi che hanno portato i sindacati Cgil, Cisl e Uil e i lavoratori a proclamare lo stato di agitazione nella Rsa Casa Leandra di Canneto sull'Oglio, con esposizione delle bandiere sindacali in segno di protesta.
"Serve subito un confronto"
Nel proclamare lo stato di agitazione, i sindacati chiedono di avviare un confronto "atto a riportare al rispetto delle regole contrattuali e dell'integrativo regionale Uneba la gestione del personale. Nelle more di una mancata volontà rispetto a quanto rivendicato ed in caso di assenza di riscontro alla presente si procederà alla richiesta di tentativo di raffreddamento presso la Prefettura di Mantova".
In merito alla proclamazione dello stato di agitazione, i sindacati hanno inviato una comunicazione al presidente e al direttore della Fondazione Casa Leandra, che gestisce la struttura, al Prefetto, al sindaco e alla Commissione di Garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali di Roma.
Per ora solo le bandiere nel rispetto degli anziani
"Nel rispetto della gestione degli ospiti - precisano i sindacati - si è deciso di non intraprendere nessuna forma di protesta se non l'esposizione delle bandiere all'esterno della struttura". Nella Rsa lavorano circa 30 persone, fra operatori socio-sanitari, addetti alla cucina, ai servizi generali e amministrativi.
Come spiegano i sindacati, “i problemi si trascinano da anni ma solo lo scorso ottobre i lavoratori si sono rivolti alle organizzazioni sindacali. Da allora è stato richiesto azienda di aprire un tavolo urgente; l'azienda ha risposto dopo oltre due settimane che la prima disponibilità sarebbe stata dopo il10 gennaio 2023".
Le dichiarazioni dei sindacati
"Da anni ormai, - spiega Magda Tomasini, segretaria Fp Cgil - abbiamo chiesto all'azienda un confronto, ma non ci siamo mai seduti ad un tavolo con l'azienda perché ogni nostra richiesta è stata disattesa e i lavoratori ci hanno chiesto di portare pazienza vista l'emergenza sanitaria”.
Aggiunge Rosanna Magnani di Fp Cisl Asse del Po: “Siamo a conoscenza delle difficoltà che casa Leandra nel periodo covid ha affrontato in termini di decessi di ospiti e di contagi fra il personale: il tema della sicurezza pertanto deve tornare al centro dell’attenzione”.
Afferma dal canto suo Daniele Grieco di Uiltucs Mantova: “La situazione è veramente paradossale. È intollerabile che tutto questo accada da anni, è intollerabile che questo venga fatto ad operatori che durante la pandemia erano tra quelli identificati come eroi, che hanno messo la loro professionalità a disposizione dei loro assistiti a rischio della loro vita, ed oggi scopriamo quale è stato e quale è il trattamento che viene a loro riservato”.
Conclude Flavio Rebecchi, segretario generale Uil Fpl: “Mi rivolgo alla dirigenza perché è assolutamente inaccettabile la gestione degli operatori. Continueremo nella nostra ferma opposizione coinvolgendo anche le associazioni che tutelano anche gli interessi dei degenti ospiti della struttura”.