"Barriere contro i cinghiali per contenere la peste suina": la proposta di Coldiretti
L'associazione agricola: "Agire in fretta per contenere il fenomeno e aiutare agli allevatori". Mantova osservata speciale
Peste suina, Coldiretti giudica positivamente la nomina governativa dei tre subcommissari e propone barriere contro i cinghiali.
"Barriere contro i cinghiali per contenere la peste suina"
“Bene la nomina dei tre subcommissari: ora occorre agire in fretta contro l’invasione dei cinghiali partendo dalle zone più importanti dal punto di vista suinicolo valutando anche l’eventuale istituzione di barriere di contenimento. Dobbiamo intervenire a sostegno delle imprese. Non c’è più tempo da perdere”.
È il commento di Coldiretti al termine dell’incontro in materia di peste suina africana, svoltasi al Ministero della Salute alla presenza dei sottosegretari alla Salute Marcello Gemmato e all’agricoltura Patrizio La Pietra, durante la quale è stata annunciata la nomina di tre subcommissari con deleghe specifiche e dove sono stati anche spiegati alcuni dettagli sull’intervento dell’esercito per la depopolazione dei cinghiali.
Massima attenzione in provincia di Mantova
L’attenzione è massima in una provincia come Mantova, che conta oltre 700 allevamenti e una popolazione di suini superiore a un milione e 50mila capi: si tratta della seconda per numero di maiali allevati a livello nazionale, dopo Brescia (2mila e 155 allevamenti e più di un milione e 135mila capi).
“Adesso - sostiene Coldiretti - è necessario fornire ulteriori risorse, e tempi certi per gli indennizzi, per i contributi alle imprese che hanno subito danni indiretti dall’epidemia di peste suina ampliando il periodo interessato (ad oggi previsto fino a novembre) almeno fino ad aprile di quest’anno con una procedura celere per sostenere i suinicoltori da troppo tempo in difficoltà. Serve fornire adeguate risorse per supportare gli allevatori negli investimenti da fare in allevamento per migliorare la biosicurezza”.
"Evitare speculazioni sulla vendita"
“Inoltre, sosteniamo la proposta sulla quale sappiamo si stia lavorando presso le istituzioni europee per creare una zona di restrizione di Psa con focolaio di cinghiali, alla quale si applichino condizioni diverse da quelle previste per le zone con focolaio di suini domestici.
"È necessario, infine, – conclude Coldiretti - normalizzare le modalità di commercializzazione per evitare la speculazione che stanno operando alcuni macelli”.