Arriva l'ordinanza anti caldo della Regione: "Bene, ma cerchiamo di non generare caos"
La puntualizzazione di Confagricoltura: "Bisogna procedere con norme specifiche per i vari settori e per i tipi di lavoro che si svolgono"

Confagricoltura Mantova approva l'ordinanza anti caldo della Regione Lombardia ma chiede norme specifiche per non rischiare di generare caos.
Pronta l'ordinanza anti-caldo della Regione
Pronta ad entrare ufficialmente in vigore l’ordinanza anti-caldo di Regione Lombardia, che interesserà numerose categorie, dall’agricoltura naturalmente fino all’edilizia, passando per le cave e per le aziende florovivaistiche.
L’ordinanza, che entrerà in vigore dalle 00.01 di mercoledì 2 luglio 2025 e resterà in vigore fino a lunedì 15 settembre 2025, disciplina il divieto di attività lavorativa all’aperto tra le 12.30 e le 16, limitatamente ai giorni in cui la mappa giornaliera pubblicata quotidianamente sul sito www.worklimate.it riferita ai “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa”, segnali un livello di rischio “alto”.
La violazione delle disposizioni comporta sanzioni secondo quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale, fatta salva l’applicazione di eventuali reati più gravi.
"Fondamentali condizioni adeguate, ma non generare caos"
Spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova:
"Premettiamo subito che è assolutamente fondamentale garantire condizioni di lavoro adeguate agli operatori esposti al calore ma, dall’altro lato, riteniamo che l’introduzione di ulteriori ordinanze possa generare forse un po’ di confusione su un tema già adeguatamente tutelato dalla normativa esistente".
Azioni come la programmazione delle lavorazioni all’aperto negli orari meno caldi e soleggiati, l’effettuare pause adeguate in zone ombreggiate, la disponibilità di acqua e bevande e di vestiario idoneo sono infatti tutte azioni già normate e messe in campo dal settore agricolo.

In Provincia di Mantova vige già un protocollo sulle misure di prevenzione del rischio da colpo di calore firmato dalle parti presso la Prefettura a Mantova, che resta in vigore.
"Servono misure specifiche e non generiche"
Prosegue poi Cortesi:
"Quello che chiediamo è che vengano varate misure non generiche, bensì specifiche a seconda delle peculiarità dei vari comparti e delle singole aziende. Vanno fatti dei distinguo, perché stare su un trattore con ombra e aria condizionata è certamente diverso che lavorare all’aperto. Altro nodo è quello relativo alla gestione delle irrigazioni, per le quali ci sono orari precisi da rispettare. Al momento si parla di settore agricolo e florovivaistico nel loro complesso, ma auspichiamo che vi sia maggiore elasticità".
Gli uffici di Confagricoltura Mantova aggiorneranno non appena dovessero esserci ulteriori sviluppi.