C'E' MOLTA SPERANZA

“Nel 90% dei casi il Coronavirus è facilmente risolvibile”

"Nel restante 10% dei casi, soprattutto se anziani o con un quadro clinico compromesso, richiede il passaggio in terapia intensiva".

“Nel 90% dei casi il Coronavirus è facilmente risolvibile”
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La rassicurazione arriva direttamente da Regione Lombardia, che dopo una settimana "a stretto contatto con il virus" rassicura i cittadini.

“Per il 90% dei pazienti il coronavirus si risolve facilmente”

Come riporta PrimaMonza.it, i contagi da Coronavis aumentano – al momento sono 650 i casi confermati in Italia – così come aumentano i pazienti che sono guariti – 45 a oggi, venerdì – mentre i deceduti sono 17.  “In base ai casi accertati la diffusione del virus e’ ancora circoscritta e l’incidenza e’ alta in alcune aree pari a circa al 4% della popolazione regionale – ha sottolineato Regione Lombardia in una nota.

Nel 10% dei casi serve la terapia intensiva

“Il COVID-19 per il 90% dei pazienti è facilmente risolvibile, ma nel restante 10% dei casi, soprattutto se anziani o con un quadro clinico compromesso, richiede il passaggio in terapia intensiva – prosegue la nota. Nelle zone ad alta incidenza gli ospedali (Codogno, Lodi, Cremona, Alzano) hanno dovuto affrontare situazioni emergenziali sia per l’elevato numero di casi, sia perché l’11% delle positività riguarda operatori sanitari. Fino ad oggi il resto della rete ospedaliera è ancora in grado di dare risposta”.

Ogni soggetto positivo trasmette il virus a due persone

Regione Lombardia sottolinea anche come dalle prime evidenze ogni soggetto positivo trasmette il COVID-19 ad altre 2 persone (r0=2). Se la diffusione si estende, gli ospedali andranno in grave crisi non solo per i ricoveri da Coronavirus ma per tutti i pazienti. Infatti, sono numerose le patologie che richiedono il ricorso alle cure intensive ma i
posti disponibili sono limitati.

Corrette le misure adottate

“Le malattie che richiedono un ricovero in terapia intensiva – prosegue la Nota – sono molteplici e possono verificarsi in tutte le eta’; possono interessare i neonati, i pazienti malati da molto tempo o persone che poco prima stavano bene, come i soggetti traumatizzati o quelli sottoposti ad interventi chirurgici difficili ed impegnativi. Per questo e’ stato necessario adottare le misure restrittive previste dal DPCM del 25 febbraio che, alla luce dei dati ad oggi disponibili, si sono rivelate corrette in quanto consentono di contenere, o perlomeno rallentare, la diffusione del virus.

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