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“Altro che imprenditori mecenati: per Sonnabend 200mila euro arrivano solo da Tea”

L'apertura dell'espozione permanente sabato 29 novembre 2025. Il Comune aveva fatto sapere del contributo di 340mila euro da parte di privati

“Altro che imprenditori mecenati: per Sonnabend 200mila euro arrivano solo da Tea”

Sabato 29 novembre 2025 apre la Sonnabend Collection. Il Comune: “Mecenatismo per 340mila euro”. Mantova Ideale: “200mila euro solo da Tea”.

A fine novembre apre la Sonnabend Colletction Mantova

Ci siamo quasi. Per sabato 29 novembre 2025 è in programma a Palazzo della Ragione l’apertura della Sonnabend Collection Mantova, esposizione permanente della gallerista Ileana Sonnabend, che ha cambiato il panorama artistico internazionale unendo America ed Europa. Il nuovo museo d’arte contemporanea raccoglie una delle collezioni private più rilevanti del secolo scorso che verrà esposta nel cuore della città.

La Sonnabend Collection, sviluppata grazie alla visione dell’influente mercante d’arte Ileana Sonnabend (1914-2007), di suo marito Michael Sonnabend (1900-2001) e del loro figlio adottivo Antonio Homem, rappresenta una delle più significative testimonianze di movimenti artistici fondamentali della seconda metà del Novecento. Attraverso le loro gallerie di Parigi e New York, i Sonnabend sono stati protagonisti nel presentare e diffondere l’arte americana in Europa e gli artisti europei in America.

Palazzo della Ragione a Mantova, dove aprirà la Sonnabend Collection
Palazzo della Ragione a Mantova, dove aprirà la Sonnabend Collection

Gli imprenditori mecenati

Alcuni giorni fa, nell’ambito dell’allestimento della Sonnabend Collection Mantova, il sindaco Mattia Palazzi ha presentato otto imprenditori “mecenati” che hanno contribuito in modo rilevante alla realizzazione del progetto Sonnabend. Si tratta di imprenditori mantovani che hanno contribuito economicamente per una somma totale di 340mila euro.

La presentazione degli imprenditori mecenati in Comune a Mantova
La presentazione degli imprenditori mecenati in Comune a Mantova

Si tratta di Cartiera Mantovana, Gruppo Finservice SpA, Gruppo Saviola, Lubiam, Marcegaglia, Molino Pasini SB, Staff SpA e Tea SpA SB.

“I nostri mecenati – sono state le parole del sindaco Palazzi nell’occasione – hanno dimostrato come l’amore per l’arte e per la città possa tradursi in un gesto concreto, capace di lasciare un segno duraturo nella comunità. È un traguardo che non avremmo potuto raggiungere senza il sostegno dei mecenati, ai quali va il nostro più sentito grazie a nome dell’amministrazione comunale e di tutta la città”.

Mantova Ideale: “Solo da Tea 200mila euro, niente bugie”

In tutto ciò però si fa sentire anche la minoranza consiliare, con il capogruppo di Mantova Ideale Stefano Rossi, che solleva alcune contestazioni proprio sul contributo da parte delle aziende.

Dichiara in merito Stefano Rossi:

“Leggiamo i toni trionfalistici per gli otto imprenditori ‘mecenati’ che avrebbero messo insieme 340 mila euro per la mostra Sonnabend. Peccato che la realtà, nero su bianco nelle delibere comunali pubblicate questa settimana all’albo pretorio, dica tutt’altro: i sette imprenditori mantovani verseranno appena 20 mila euro a testa, mentre dei 340 mila euro, se la matematica non è un’opinione, ben 200 mila li metterà Tea, cioè i cittadini mantovani.

“Ancora una volta questa amministrazione comunale usa Tea come bancomat, scaricando sui mantovani costi che vengono “venduti” come interamente coperti dagli sponsor privati“.

Il capogruppo di Mantova Ideale Stefano Rossi
Il capogruppo di Mantova Ideale Stefano Rossi

Prosegue poi il capogruppo di Mantova Ideale:

“Il sindaco parla di sfida culturale e di occasione unica, ma omette di dire che la mostra costerà in totale 1,3 milioni di euro e che la gestione peserà per 100 mila euro all’anno. Perché non si racconta ai cittadini la verità, invece di spacciare per filantropi chi in realtà, grazie alla legge 106/2014, otterrà pure un credito d’imposta del 65% delle somme donate?

D’accordo l’arte, ci mancherebbe, ma non accettiamo prese in giro. E mi chiedo – conclude Rossi -: gli altri Comuni soci di Tea sanno che i soldi della loro multiutility vengono dirottati a Mantova per operazioni del genere, presentate come ‘a costo zero’ per il Comune?”.