CRONACA

Dopo l'ennesima aggressione alla compagna arrestato tunisino con lungo curriculum criminale

Responsabile di lesioni aggravate, maltrattamenti, minacce, spaccio e, più di recente, aggressione e tentata estorsione ai danni di una persona con disabilità

Dopo l'ennesima aggressione alla compagna arrestato tunisino con lungo curriculum criminale
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La Polizia di Stato di Mantova ha arrestato un tunisino con numerosi precedenti per violenze, dopo l’ennesima aggressione alla compagna e una violenta resistenza agli agenti intervenuti. Nei suoi confronti è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Arrestato tunisino

La Questura di Mantova ha eseguito l’arresto di un uomo di origine tunisina, con un lungo elenco di precedenti penali e di polizia, autore di gravi episodi di violenza contro la compagna e di un’aggressione ai danni degli agenti intervenuti per bloccarlo.

Lungo curriculum criminale

Il soggetto, noto agli uffici, vanta precedenti per lesioni aggravate, maltrattamenti reiterati, minacce, spaccio di sostanze stupefacenti e, più di recente, aggressione e tentata estorsione ai danni di una persona con disabilità. La sua pericolosità sociale è stata confermata dai numerosi episodi documentati nel casellario giudiziario.

L'aggressione alla compagna e agli agenti

Il 9 luglio scorso l’uomo ha aggredito nuovamente la compagna, provocandole ferite al volto. Dopo l’aggressione, si è dato alla fuga, ma la polizia, grazie a una tempestiva attività di rintraccio, lo ha individuato entro 48 ore a bordo di un’auto.

Al momento dell’identificazione, il soggetto ha opposto una violenta resistenza: ha aggredito con calci e gomitate gli agenti, ferendoli anche con un anello tagliente indossato. Solo dopo una colluttazione intensa, gli operatori sono riusciti a bloccarlo e arrestarlo.

Portato in carcere

La donna, vittima di ripetute violenze fisiche e psicologiche (tra cui anche fratture nasali causate da pugni) ha ottenuto giustizia grazie all’intervento della Procura, che ha richiesto e ottenuto dal Gip l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il suo aguzzino. Si ricorda che l’indagato, allo stato attuale, deve essere considerato innocente fino a una sentenza definitiva dell’Autorità Giudiziaria.