Imprese in calo in provincia di Mantova nel primo trimestre 2025: tasso di crescita -0,4%
Il saldo tra aperture e chiusure pari a -128 unità, per un totale di 35.359 imprese registrate a fine marzo

Imprese in calo nel primo trimestre 2025: segnali di rallentamento in Lombardia. Artigianato in sofferenza e saldo negativo per Cremona, Mantova e Pavia. I dati.
Imprese in calo
Nel primo trimestre del 2025, l’economia imprenditoriale delle province di Cremona, Mantova e Pavia mostra segnali di rallentamento. I dati elaborati dal Servizio Promozione e Informazione Economica della Camera di Commercio indicano un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni di imprese in tutti e tre i territori, confermando una leggera contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Saldo negativo per tutti i territori
Alla fine di marzo, le imprese registrate nella circoscrizione della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia ammontano a 107.341 unità. Il tasso di crescita complessivo si attesta a -0,3%, in linea con il trend nazionale (-0,1%) e in contrasto con la sostanziale stabilità rilevata a livello regionale. In Lombardia, più della metà delle province segnano valori negativi, ad eccezione di Milano, Brescia e Monza Brianza, che riescono a mantenere il segno positivo.
Artigianato in difficoltà
Particolarmente colpito il comparto artigianale, che rappresenta circa un terzo del totale delle imprese. Anche in questo caso, il primo trimestre del 2025 registra un tasso di crescita negativo: -0,4% nei territori di Cremona, Mantova e Pavia, in linea con il dato nazionale (-0,4%) e leggermente peggiore del dato regionale (-0,3%). Tutte le province lombarde mostrano un calo, con le performance peggiori a Pavia, Lecco e Lodi.
Il presidente Gian Domenico Auricchio invita a interpretare i dati con cautela:
“I primi mesi dell’anno sono tradizionalmente caratterizzati da un bilancio negativo, complice il riflesso delle chiusure registrate a dicembre e le dinamiche di consolidamento tipiche del trimestre iniziale.”
Auricchio sottolinea anche la continua trasformazione della struttura imprenditoriale: “Assistiamo da anni a una progressiva crescita delle società di capitali, mentre diminuiscono le forme tradizionali come ditte individuali e cooperative.”
Mantova: -0,4% il tasso di crescita
Per quanto riguarda la provincia di Mantova, il tasso di crescita risulta pari al -0,4%, con un saldo tra aperture e chiusure pari a -128 unità, per un totale di 35.359 imprese registrate a fine marzo. Nel dettaglio delle forme giuridiche, mostrano valori in crescita le società di capitali (+0,6%) e le “altre forme” (cooperative e consorzi), con un +0,1%, mentre in calo risultano le società di persone e le ditte individuali, entrambe con un -0,7%.
L’analisi delle attività economiche della provincia mantovana evidenzia una contrazione per quasi tutti i settori economici tradizionali: l’agricoltura (-1,2%), le attività manifatturiere (-0,6%), le costruzioni (-0,8%), il commercio (-1,2%), il trasporto e magazzinaggio (-1,2%), i servizi di alloggio e ristorazione (-1%), i servizi di informazione e comunicazione (-0,3%), le attività immobiliari (-0,5%), la sanità (-0,4%) e le altre attività di servizi (-0,2%).
Mostrano, al contrario, un trend positivo le attività finanziarie e assicurative (+0,7%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+0,7%), i servizi di supporto alle imprese (+0,2%), l’istruzione (+0,9%) e le attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+1%).
Il comparto artigianale mantovano mostra, nel periodo gennaio-marzo, un saldo negativo tra aperture e chiusure di -47 unità, per un totale di 9.718 imprese registrate a fine marzo, determinando un tasso di crescita negativo, pari al -0,5%.
Nel dettaglio dei settori nei quali opera l’artigianato di Mantova, si evidenziano contrazioni nell’agricoltura (-0,6%), nelle attività manifatturiere (-0,9%), nelle costruzioni (-0,7%), nel commercio (-0,7%), nel trasporto e magazzinaggio (-0,6%) e nelle attività di alloggio e ristorazione (-1,4%). Risultano in ripresa, invece, le attività professionali, scientifiche e tecniche (+1,3%), le attività di supporto alle imprese (+2,2%), le attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+3%) e le altre attività di servizi (+0,1%).