Arresti prostituzione Como: “Ha ragione Salvini, superare la Legge Merlin”

Lucciole sì, ma in casa: toglierle dalle strade con riconoscimento giuridico.

Arresti prostituzione Como: “Ha ragione Salvini, superare la Legge Merlin”
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Dopo gli arresti prostituzione Como di ieri mattina, l’assessore regionale de Corato lancia la “bomba”: “Condivido la posizione del ministro dell’Interno Matteo Salvini di togliere la prostituzione dalle strade dandole un riconoscimento giuridico. In questo modo eviteremmo il controllo delle mafie e il relativo sfruttamento”.

Arresti prostituzione Como: il blitz

L’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, ha commentato la notizia dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 21 albanesi e di una donna rumena, accusati di sfruttamento aggravato della prostituzione nelle province di Como e Monza e Brianza.

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Prostituzione sì, ma in casa

“Riconoscendo che si trattasse di un’attività che crea gravi problemi sociali, sanitari e di ordine pubblico – ha aggiunto – quando ero senatore, durante la XIV legislatura, precisamente il 24 luglio 2002, presentai un disegno di legge finalizzato alla regolamentazione della prostituzione. Concetto che ribadii anche da deputato durante la XVI legislatura, precisamente il 5 maggio del 2008, quando depositai alla Camera una proposta di legge per apporre modifiche al Codice penale, in particolare alla legge 20 febbraio 1958 e ad altre disposizioni in materia di prostituzione. Tra queste, tra l’altro, prevedevo di costituire una sorta di cooperazione tra le varie meretrici, sotto controllo della questura e delle Ats, per gestire ed esercitare la prostituzione in casa”.

Tutto in mano alla criminalità

“Finchè non viene disciplinato questo fenomeno – ha concluso l’assessore – e non si puniscono i sempre piu’ numerosi sfruttatori dell’est Europa, il problema non sara’ mai risolto. Tutto continuerà a rimanere in mano alla criminalità  che riduce in schiavitù donne, per lo più immigrate e clandestine e, spesso, anche minorenni. In una società come la nostra non è pensabile che donne, di qualsiasi età, vengano obbligate a prostituirsi sulle strade fra l’indifferenza di chiunque”.

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