Aperture domenicali negozi, "La deregulation ha portato solo danni”
Per il direttore di Confesercenti Mantova, Davide Cornacchia, le aperture durante i giorni festivi sono state un fallimento.
Aperture domenicali negozi, Confesercenti Mantova: "La deregulation ha portato solo danni e perdita di posti di lavoro. Bene fare marcia indietro".
Aperture domenica negozi
Serrande dei negozi abbassate la domenica? Potrebbe essere. E’ infatti partito alla Camera l’iter per rivedere le liberalizzazioni volute dal governo Monti in merito alle aperture domenicali che in futuro potrebbe portare a novità importanti. Il testo in discussione infatti limita a otto le domeniche in cui poter tenere aperto l’esercizio commerciale. Di cui quattro nel mese di dicembre e il resto, a scelta, durante l’anno. Deroghe sono previste per i piccoli negozi collocati nelle località turistiche, al mare o in montagna.
Un bel cambiamento insomma, soprattutto per i centri commerciali ormai aperti sette giorni su sette. Ma fortemente voluto dalla Lega e soprattutto Movimento 5 Stelle, che ne ha fatto un cavallo di battaglia della campagna elettorale.
La posizione di Confesercenti Mantova
"La nostra posizione sulle aperture domenicali dei negozi in maniera incontrollata è nota da tempo e da oltre cinque anni è depositata la nostra proposta di legge per una revisione della materia, firmata da 150.000 italiani e promossa insieme alla Cei attraverso la campagna “Libera la domenica” ", commenta così il direttore di Confesercenti Mantova Davide Cornacchia l’annuncio del Ministro Luigi Di Maio, che entro la fine dell’anno vuole dare un giro di vite alle aperture domenicali e durante le festività indiscriminate, facendo un passo indietro e proponendo un meccanismo di turnazione.
"Bene marcia indietro"
"La deregulation sulle aperture durante i giorni festivi è stata un fallimento e ha provocato più danni che benefici in termini di occupazione. Il Decreto Monti che ha introdotto le aperture selvagge avrebbe dovuto dare una spinta ai consumi. L’effetto, invece, è stato solo uno spostamento di quote di mercato verso la grande distribuzione, l’unica in grado di tenere aperto 365 giorni l’anno o quasi, erodendo la fetta di mercato dei piccoli esercizi commerciali patrimonio di ogni città, che hanno perso il 3% a favore della G.D.O. Bene, quindi, fare marcia indietro, ma con l’eccezione dei comuni ad alto flusso turistico così come prevede la proposta del Governo".
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