Gravi accuse

Falsificava ricette mediche per comprare ossicodone, 30enne nei guai a Porto Mantovano

Si tratta di un farmaco più potente dell'eroina, l'indagato rischia una condanna dai 4 ai 12 anni di reclusione

Falsificava ricette mediche per comprare ossicodone, 30enne nei guai a Porto Mantovano
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All'interno della sua abitazione sono state rinvenute otto ricette in bianco riportanti l'intestazione di un medico inesistente e diciassette ricette rosse timbrate da un medico in pensione.

Ricette false per l'ossicodone, 30enne nei guai

Nei giorni scorsi, i Carabinieri di Porto Mantovano hanno denunciato a piede libero un 30enne residente in provincia di Mantova. Il soggetto è accusato di ricettazione, falsificava ricette mediche per ottenere un farmaco utilizzato come droga. L’indagine è stata avviata grazie alle segnalazioni di alcuni farmacisti di Porto.

È stato il loro intervento che ha permesso di smascherare un preoccupante schema criminale legato alla richiesta illegale di ossicodone, un potente analgesico appartenente alla categoria degli stupefacenti. I farmacisti hanno notato anomalie in una serie di ricette, sia bianche che rosse. Tutte riportavano la richiesta della stessa sostanza.

Pastiglie di ossicodone

È una droga più forte dell'eroina

Questo farmaco è noto per avere effetti estremamente potenti ed è più devastante dell'eroina. Proprio per questo è strettamente controllato in Italia. L'ossicodone è fratello del Fentanyl, la droga che negli Stati Uniti sta uccidendo 100mila persone all'anno.

Dopo l'avvio delle indagini, attraverso l’analisi delle immagini delle videocamere di sorveglianza delle farmacie coinvolte, i militari hanno collegato l'uomo alle ricette sospette. Successivamente, muniti di un decreto di perquisizione, si sono recati all’alba di venerdì 27 settembre 2024 all’abitazione del 30enne dove hanno scoperto ulteriori prove schiaccianti.

All'interno della casa sono state rinvenute otto ricette in bianco riportanti l'intestazione di un medico inesistente e diciassette ricette rosse timbrate da un medico che, da ulteriori accertamenti, è risultato essere in pensione e non più operante nella professione sanitaria. Tutte le ricette sono state prontamente sequestrate e messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Rischia da 4 a 12 anni di carcere

Il 30enne dovrà rispondere dei reati di ricettazione, di detenzione ingiustificata di ricette intestate a un medico esistente, di falsità materiale e di redazione di ricette intestate a medici inesistenti. La collaborazione dei farmacisti, che hanno denunciato prontamente le irregolarità, si è rivelata cruciale per l’identificazione del sospettato e il successo dell’indagine.

La gravità del reato potrebbe portare a pesanti conseguenze legali per l’indagato che rischia una condanna dai 4 ai 12 anni di reclusione, qualora venga accertata la sua responsabilità penale. La vicenda ha acceso i riflettori su un problema crescente legato alla falsificazione di documenti medici e al traffico illecito di sostanze stupefacenti, sottolineando l’importanza di una vigilanza costante da parte degli operatori sanitari e delle forze dell’ordine.

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