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Salvini mette fuorilegge le piste ciclabili solo "disegnate" sull'asfalto e la Fiab Mantova insorge

L'associazione: "Altro che nuovo Codice della strada... è piuttosto un codice della strage!"

Salvini mette fuorilegge le piste ciclabili solo "disegnate" sull'asfalto e la Fiab Mantova insorge
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Fuorilegge col nuovo Codice della strada le piste ciclabili solo disegnate sull'asfalto? A lanciare l’allarme nelle scorse settimane è stata per prima l’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che ha sottolineato come la proposta potrebbe danneggiare seriamente le politiche di mobilità urbana sostenibile adottate da molte città italiane. Daniele Mattioli di Fiab Mantova ci ha raccontato la posizione dell'associazione e com'è la situazione nella nostra città.

La proposta di Salvini vieta le strisce ciclabili, parla Fiab Mantova

Una brutta notizia per i ciclisti di tutta Italia. Il nuovo Codice della Strada proposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini potrebbe mettere al bando le strisce ciclabili, quelle piste leggere segnalate da una semplice verniciatura sull’asfalto.

La misura, contenuta nell'articolo 8 del Disegno di legge, prevede l’eliminazione non solo di queste piste, ma anche delle corsie miste che condividono lo spazio con i mezzi pubblici.

La proposta ha scatenato una forte reazione da parte dei Comuni e delle associazioni di ciclisti, tra cui la Fiab Mantova che ci ha rilasciato un commento.

"Queste regole proposte dal ministro Salvini rappresentano un codice della strage. E della stessa opinione sono tantissime associazioni come Vittime della Strada, Legambiente, Italia Nostra - dichiara Daniele Mattioli di Fiab mantova - Di comune accordo abbiamo definito questa riforma il nuovo codice della strage, queste sono le nuove iniziative del ministro Salvini".

Mattioli di Fiab Mantova

Mattioli di Fiab: "A Mantova la strada è solo per le macchine"

A lanciare l’allarme nelle scorse settimane è stata l’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che ha sottolineato come la proposta potrebbe danneggiare seriamente le politiche di mobilità urbana sostenibile adottate da molte città italiane. A Milano, ad esempio, ci sono 80 chilometri di strisce ciclabili che potrebbero diventare inutilizzabili se il disegno di legge venisse approvato nella sua forma attuale.

Già adesso a Mantova il Comandante della Polizia Municipale non permette le strisce ciclabili in quanto, a sua detta, hanno bisogno di decreti attuativi che il ministero precedente non ha mai emesso però nelle altre città italiane le fanno - continua Mattioli - Con il nuovo codice chissà cosa succederà. A Mantova la strada è solo per le automobili. Questo è quello che fa l’amministrazione. Le strisce ciclabili sulla carreggiata vanno benissimo in caso di 30 km all’ora e a Mantova abbiamo un largo centro storico a 30 km/h quindi qualche striscia ciclabile in più ci vorrebbe”.

Il Codice è già stato approvato dalla Camera

Il Codice della Strada è già stato approvato alla Camera dei Deputati, ma successivamente sono stati presentati 449 emendamenti, modifiche al testo iniziale. Se anche soltanto una di queste variazioni venisse accolta, il disegno di legge dovrebbe tornare alla Camera per una nuova approvazione. Essendo così tanti gli emendamenti, la legge potrebbe anche essere stravolta.

CONTINUA: Che fine ha fatto il nuovo Codice della strada di Salvini (che ora fa arrabbiare anche i ciclisti)?

Fiab Mantova c'è dall'86, gli iscritti sono 122

L’associazione Fiab è una federazione nazionale ambiente e bicicletta, prima si chiamava Amici della Bicicletta. Fiab Mantova è attiva dal 1986 e nel 2024 gli iscritti sono 122. I progetti principale sono il Bike to School e la Ciclofficina che viene portata avanti da oltre 14 anni.

"Accompagniamo i ragazzi a scuola in bicicletta per un periodo nell’anno e siamo attivi nei quartieri di Cittadella e Lunetta. Al mattino alle 7.35 due adulti, uno davanti e uno dietro al gruppo, e poi alle 14. Sono cinque giorni a settimana e lo facciamo per insegnare ai ragazzi delle scuole medie Leon Battista Alberti il codice della strada - racconta Mattioli -  Con la Ciclofficina, invece, insegniamo ad aggiustare le biciclette durante le ore curricolari. Poi prestiamo una ventina di biciclette che il Comune ci fornisce in comodato d’uso in occasione del Festivaletteratura ma anche in altri periodi per chi che ne fa richiesta". 

Commenti
Guido leo

Vivo a Torino. Sono ciclista, automobilista, scooterista o pedone a seconda delle necessità. Trovo che le strisce ciclabili siano in molti casi un'aberrazione ed un pericolo, soprattutto per i ciclisti. Inoltre, in molti casi sono ampiamente sostituibili con percorsi protetti. Io penso che, in moltissimi casi, tali corsie rappresentino solo un inganno per incassare fondi europei a buon prezzo. Come in Europa: piste ciclabili vere, protette, non ciclopedonali con divieto ai ciclisti di percorrere il sedime stradale quando sono presenti i percorsi riservati Meno piste (c'è bisogno di percorsi plurimi di vie che portano allo stesso posto?) ma fatte come Dio comanda

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