Una piantagione di marijuana nell'ex opificio, maxi sequestro da 141 chili
I Militari hanno interrotto una produzione illecita che avrebbe aperto un giro di spaccio di centinaia di migliaia di euro
Una piantagione di marijuana nell’opificio abbandonato a Rivarolo Mantovano: maxi sequestro da 140 chili
Grazie all'attività di controllo sul territorio, finalizzata al contrasto di ogni forma di illegalità e particolarmente incentrata sul contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della Compagnia di Viadana, seguiti dai militari della Stazione Carabinieri di Bozzolo, hanno scovato una produzione di marijuana nel nostro territorio, a Rivarolo Mantovano.
Produzione di marijuana nel Mantovano
Mercoledì 5 giugno 2024 è stato eseguito l'arresto di una cittadina cinese con l'ipotesi accusatoria di produzione di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica all'interno di un edificio in disuso situato nel territorio mantovano.
Si tratta di un ex opificio, all'interno del quale i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Viadana, in collaborazione con i Militari della Stazione Carabinieri di Bozzolo, hanno trovato una produzione illecita di sostanze stupefacenti. L'accensione delle luci interne del capannone dismesso (un ex opificio) ed il forte rumore di sistemi di ventilazione in funzione hanno insospettito i Carabinieri durante gli accertamenti preliminari, iniziati nella tarda serata del 4 giugno 2024.
L'irruzione dei Militari nel capannone
Subito dopo aver fatto irruzione all'interno dell'edificio, i Militari hanno tempestivamente bloccato la donna accusata di produzione e furto, la quale tentava di nascondersi tra il materiale presente nello stabile. I Militari hanno avuto modo di constatare che nel locale di diverse centinaia di metri quadrati, erano stati realizzati degli spazi autonomi con del cartongesso.
Le due stanze, adibite a serre artigianali, venivano illuminate illegalmente da delle lampade alogene temporizzate. Presenti inoltre dei sistemi di ventilazione forzata ed irrigazione. Sono 343 le piante di marijuana coltivate in vaso, dell’altezza media di circa 120 cm, trovate dai Militari all'interno delle serre artigianali.
L'attività ha reso possibile il trovamento di ben 21 sacchi in cellophane contenenti 141 chili di marijuana già essiccata, nei pressi di un macchinario utilizzato per il confezionamento sottovuoto. Presenti oltretutto grandi quantità di terriccio e di concime, oltre che a dei tronchi di piante di marijuana legati con collant. Presumibile quindi una produzione di marijuana protratta nel tempo.
Spaccio senza precedenti
Si presume che la produzione di marijuana avrebbe aperto un giro di spaccio senza precedenti, ammontando ad un valore economico di qualche centinaia di migliaia di euro. La presenza del personale tecnico ha inoltre constatato che lo stabile veniva alimentato tramite un sofisticato sistema di collegamento alla linea esterna, il quale consentiva di bypassare i contatori ed usufruire abusivamente di energia elettrica.
La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro e la cittadina di origine cinese è stata accompagnata dai Militari presso la Casa Circondariale di Mantova, dove attenderà la decisione del Gip del Tribunale di Mantova, richiesta inoltrata dalla Procura della della Repubblica di Mantova.