"Frittelle solo ai bimbi italiani" e "offese a Mattarella": Luca de Marchi rischia il processo
Le accuse nei suoi confronti: propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale e offesa all'onore o al prestigio del Capo dello Stato
Dal giudice l'ex consigliere comunale Luca de Marchi per la vicenda delle frittelle solo ai bambini italiani e per "offese al presidente della Repubblica".
L'ex consigliere comunale Luca de Marchi a processo
L'ex consigliere comunale di Mantova Luca de Marchi rischia il processo a Mantova. Due le ipotesi di reato: propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, e offesa all’onore o al prestigio del presidente della Repubblica.
La prima udienza si è svolta ieri, ma la giudice per le indagini preliminari Arianna Busato, di fronte alla quale De Marchi è comparso in veste di imputato, ha rinviato tutto al prossimo martedì 22 ottobre 2024, quando deciderà se rinviare a giudizio l'ex consigliere comunale.
"Frittelle solo ai bambini italiani"
Sono due i capi d'accusa cui de Marchi potrebbe venire chiamato a rispondere di fronte alla legge italiana. Uno è propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, ovvero l'articolo 604-bis del codice di procedura penale.
L'ipotesi di reato deriva dalla vicenda per la quale l'ex consigliere balzò agli onori della cronaca, anche nazionale, nel febbraio del 2019. All'epoca infatti, come ogni anno, era in corso la fiera per Sant'Anselmo con il luna park nella zona di Palazzo Te. In quell'occasione de Marchi aveva lanciato un'iniziativa con la quale proponeva la distribuzione gratuita di frittelle ai bambini. Non a tutti i bambini, però; solo ai bambini italiani.
La vicenda aveva suscitato un vespaio di polemiche e all'epoca - oltre cinque anni fa - anche Giorgia Meloni era dovuta intervenire pubblicamente chiedendo a de Marchi di ritirare l'iniziativa, che aveva creato parecchi grattacapi all'interno del partito anche a livello nazionale. All'epoca infatti de Marchi era iscritto a Fratelli d'Italia, partito da cui è poi uscito (come pure ha dato le dimissioni dal consiglio comunale a maggio dell'anno scorso).
"Mattarella nemico del popolo"
L'altro capo d'imputazione a carico di de Marchi è offesa all’onore o al prestigio del presidente della Repubblica, disciplinato dall'articolo 208 del codice penale. Sui propri profili social infatti, poco dopo la vicenda della frittelle, l'ex consigliere comunale di Mantova aveva definito Mattarella "pessimo presidente, nemico del popolo e della Costituzione italiana".
"Risarcimento per i bambini bisognosi"
A sporgere denuncia per quei fatti è stato il Comitato per gli immigrati e contro ogni forma di discriminazione con la sua presidentessa Aleksandra Matikj. Il comitato si è costituito parte civile e ha chiesto un risarcimento di 20mila euro che, come comunicato dall'associazione stessa, in caso di condanna verrà devoluto per i bambini bisognosi: metà al Vaticano e metà per Gaza e Rafah.