Un panificio mobile in aiuto degli alluvionati in Emilia Romagna, il Presidente Mattarella premia il mantovano Marco Randon
"In venti giorni abbiamo sfornato 95mila pezzi tra pane e focacce per tutti gli sfollati". Il racconto del 64enne di Castelletto Borgo, il cui spirito da volontario lo ha portato in passato ad aprire panifici solidali in America Latina
Nei giorni più difficili per le popolazioni colpite dall'alluvione in Emilia Romagna, Marco Randon, panettiere 64enne di Castelletto Borgo, non ha esitato un attimo a fare la cosa giusta.
"Si è trattato di un progetto nato in una settimana - ci ha riferito - Non ci ho pensato molto: appena ho capito cosa mi servisse, mi sono dato da fare per realizzare il tutto".
Ed è così che in brevissimo tempo è nato il suo panificio mobile, un grosso camion Daf attrezzato con tutto l'occorrente possibile per la panificazione attraverso il quale ha sfornato in venti giorni 95mila pezzi di prodotto, tra pane e focacce da distribuire agli sfollati che avevano momentaneamente perso casa a causa dell'alluvione. Per questo suo impegno civile, per la dedizione al bene comune e testimonianza dei valori repubblicani, il 64enne di Castelletto Borgo è stato insignito dal Presidente Sergio Mattarella dell'onorificenza al Merito della Repubblica Italiana, un titolo che il Capo di Stato ha conferito in tutto a trenta cittadini che si sono distinti come eroi del quotidiano.
Onorificenza al Merito per il mantovano Marco Randon
Tra i trenta nomi che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto premiare con l'onorificenza al Merito c'è anche quello del mantovano Marco Randon. Un prestigioso riconoscimento che il 64enne di Castelletto Borgo ha ottenuto - si legge su sito del Quirinale - "per essere intervenuto nei paesi colpiti da calamità naturali preparando e distribuendo pane e focacce alle popolazioni". Ed è per tale ragione che lo scorso lunedì, 19 febbraio 2024, a casa Randon è giunta una telefonata veramente speciale, ma che, di primo acchito, ha sorpreso un po' tutti al punto tale che si è temuto non fosse vera:
"Lunedì scorso mi ha chiamato la signora Antonella dal Quirinale - ci ha fatto sapere Marco Randon - Inizialmente ho pensato subito a uno scherzo. Lei però mi ha detto di aver telefonato alla Fondazione Francesco Rava, con cui collaboro da tanti anni, la quale poi gli ha lasciato il mio numero di casa. Appena ho alzato la cornetta mi ha detto 'La chiamo dal Quirinale', da me voleva una liberatoria per poter pubblicare il mio nome e anche alcune foto. Da lì ho capito che non fosse uno scherzo. La cosa mi ha emozionato molto e tuttora sto provando emozioni forti".
Un panificio mobile in aiuto degli alluvionati in Emilia Romagna
Come affermato in apertura, il 64enne mantovano riceverà l'onorificenza al Merito della Repubblica Italiana per il suo lavoro da panettiere volontario compiuto nei territori dell'Emilia Romagna nei giorni successivi all'alluvione dello scorso maggio. Il signor Randon ci ha spiegato così nel dettaglio di cosa si è trattato:
"Ho voluto creare fatto un panificio su un camion nel quale, insieme ad altri collaboratori e volontari, preparavamo pane da dare a tutti gli sfollati che c’erano nei palazzetti. Ogni sera la Protezione Civile o la Croce Rossa ci telefonava e ci diceva il numero esatto di pezzi da sfornare, non facevamo infatti chili ma ragionavamo per numeri. A quel punto ci mettevamo al lavoro per preparare pane o focacce. Nel pomeriggio, invece, facevamo pizze per i cosiddetti angeli del fango, i volontari che da tutte le parti d’Italia erano venuti per spalare il fango dalle strade. Siamo stati nelle zone alluvionate per venti giorni e abbiamo fatto 95mila pezzi di prodotto".
Interessante, tuttavia, è anche il racconto di come è nato questo panificio mobile, un'iniziativa frutto della collaborazione di diverse persone che hanno voluto aderire al progetto di Marco Randon:
"In Romagna abbiamo utilizzato un camion grosso e molto attrezzato che ci ha dato in uso la Daf. Prima di partire sono andato a Verona in una ditta che fa panificazioni. Ho chiesto loro tutta la strumentazione necessaria per lavorare e loro sono stati disponibilissimi. Abbiamo caricato quello che ci serviva e siamo partiti. Si è trattato di un progetto che è nato in una settimana: non ci ho pensato molto, appena ho capito cosa mi servisse mi sono dato da fare per realizzare il tutto".
Insieme al 64enne di Castelletto Borgo, anche altre persone hanno messo le mani in pasta per fare del bene a chi ne aveva bisogno:
"Da Mantova siamo partiti io e un mio collega di Padova. Una volta arrivati in Romagna, poi, ci hanno voluto dare una mano anche 'i tre moschettieri', così mi piace chiamarli. Sto parlando di tre pensionati, ex fornai della zona: tutte le mattine veniva a darci una mano. Noi eravamo ubicati a Lugo di Romagna vicino al palazzetto dello sport, dove dormivano 80 sfollati. Abbiamo creato tutta una trincea intorno perché se avesse piovuto ancora noi eravamo sicuri che l’acqua non sarebbe passata.
Partivamo poi da lì per portare pane e focacce a chi ne aveva bisogno. Ho dormito venti giorni sul mio furgone. Appena abbiamo visto che la gente cominciava a tornare nelle loro case (anche se ancora non erano completamente libere dal fango) abbiamo compreso che il lavoro fosse finito: abbiamo quindi smontato tutto, portato indietro le macchine a Verona e il camion lo abbiamo ridato alla Daf".
Un panificio mobile per qualsiasi calamità naturale
Lo spirito di Marco Randon e la sua volontà di fare del bene, una volta terminata la sua iniziativa in Emilia Romagna, lo hanno portato a riflettere sulla possibilità di allestire un panificio mobile permanente per tutti i panificatori della Penisola che verrà utilizzato nelle situazioni di calamità naturale come alluvioni o terremoti.
"Il panificio mobile è nato in questa occasione, quella dell'alluvione in Emilia Romagna. Tuttavia, sto pensando di poter attrezzare un camion da usare in queste calamità naturali - ci ha spiegato - Considerato il fatto che in questi ultimi anni il clima sta impazzendo, ho intenzione di allestire questo camion da mettere a disposizione dei panificatori italiani, ma con la clausola che se dovesse succedere qualcosa di imprevisto, come l'alluvione in Emilia Romagna, il loro calendario sarà completamente modificato e usato per questa cosa. Sto cercando dei fondi per mettere in piedi questo progetto.
L'obiettivo, una volta messo a punto il panificio mobile, è quello di creare una rete di panificatori in tutta Italia e stilare un calendario del suo utilizzo. Tempo fa si facevano i pani in piazza: con questo camion vorrei riproporre questa iniziativa, con l'unica regola che se dovesse succedere qualcosa il panificio mobile sarà spostato dove ci sarà bisogno".
Una vita dedicata al volontariato
L'attività lavorativa della Panetteria Randon si divide tra Castelletto Borgo, Mantova e Porto Mantovano:
"Io da sempre abito a Castelletto Borgo dove mio padre negli anni '60 ha aperto il primo panificio. La nostra attività nel tempo è cresciuta notevolmente: la produzione avviene in due grossi capannoni in zona Malpensata a Porto Mantovano. I nostri sei panifici, invece, sono sparsi per Mantova, mentre a Porto abbiamo anche una cucina per i cibi pronti e pasta fresca. Da noi lavorano trenta dipendenti e siamo io, mio fratello e le nostre mogli a gestire il tutto".
Nonostante questa professione ben avviata, Marco Randon ha maturato nel corso degli anni la volontà di viaggiare nel mondo andando nei Paesi più poveri per portare il suo aiuto e insegnare alla popolazione locale il mestiere del panificatore.
"Dal 2006 giro il mondo e apro panifici solidali - ci racconta - Ho ospitato tanti ragazzi anche qui a Mantova: quando andavo lì ad insegnare, una volta finito il corso, facevo venire alcuni di loro qui in Italia per imparare meglio il lavoro".
A spingerlo in questa direzione è stato il consiglio di un amico medico:
"Io sono sempre rimasto molto affascinato da chi andava più poveri del mondo, ma pensavo che fosse una cosa solo per medici e paramedici. Poi però ho conosciuto un medico condotto di Sirmione che apriva ambulatori nel terzo mondo e li dava in gestione a qualche suora o missionario. Lui mi ha detto 'Guarda che se a quelle persone insegni a lavarsi le mani e a mangiare del cibo cotto, metà delle malattie sparirebbero'. E’ stato a quel punto che ho capito di poter essere d’aiuto anche io".
I viaggi in America Latina, i panifici solidali e la collaborazione dei mantovani
Marco Randon, senza pensarci un momento, si è messo in viaggio:
"Siam partiti così la prima volta nel 2006 con il gruppo volontari missionari di Marmirolo. Abbiamo costruito questo forno solidale e l’abbiamo avviato. E' stato a quel punto che a dare risalto alla mia iniziativa è stata la Fondazione Francesco Rava di Milano: appena hanno letto cosa avevamo fatto, mi hanno chiamato per andare ad aprire altri panifici solidali con la loro organizzazione".
Il suo animo da volontario lo ha portato ad Haiti anche nel periodo successivo al disastroso terremoto che ha devastato tutto lo Stato dei Caraibi:
"Nel novembre 2009 ho aperto una grossa scuola di panificazione ad Haiti. Il 10 gennaio 2010 c’è stato però il terremoto. Subito ho chiamato per capire se il nostro forno fosse crollato. Per fortuna è rimasto miracolosamente in piedi insieme al magazzino dove era stoccata tutta la farina. Il giorno dopo sono quindi partito per Haiti".
Negli anni, poi, Marco Randon ha aperto altri panifici solidali tra Haiti, Honduras, Nicaragua e Guatemala.
"Tra i forni che abbiamo aperto, uno di cui vado particolarmente fiero è quello di Fond de Blanc, sud di Haiti. Si tratta di una struttura composta da due container di venti piedi che sono stati allestiti in tutto e per tutto qui a Valdaro nel Mantovano. Una volta comprati i container, li insabbiavamo e li verniciavamo con colore alimentare. Tanti artigiani mantovani mi hanno dato una mano tra chi mi faceva le finestre e chi mi faceva l’impianto elettrico o idraulico. I container dovevano per forza partire chiusi così e senza il supporto della gente di Mantova non sarei riuscito a portare avanti questa mia iniziativa. E' stato bello vedere il coinvolgimento della nostra comunità".
Ora per il 64enne di Castelletto Borgo arriva il momento più bello. Il prossimo mercoledì 20 marzo 2023, infatti, andrà a Roma, in Quirinale, per la cerimonia di consegna, proprio dalle mani del Presidente Sergio Mattarella, dell'onorificenza al Merito della Repubblica Italiana.