"Contro la peste suina serve la responsabilità di tutta la filiera"
Coldiretti Lombardia: "Niente speculazioni e aumentare le attività per il contenimento dei cinghiali"
Sulla questione della peste suina Coldiretti Lombardia chiede responsabilità di tutta la filiera e contenimento dei cinghiali.
"Peste suina, serve responsabilità di tutta la filiera"
“La peste suina veicolata dai cinghiali che ha raggiunto la provincia di Pavia sta mettendo in crisi l’intero comparto, a cominciare dagli allevamenti che seppur indenni dalla malattia si trovano a fare i conti con divieti e limitazioni che rischiano di compromettere in maniera irreversibile la loro attività.
"In un momento così delicato serve la responsabilità dell’intera filiera: per questo accogliamo con favore l’iniziativa della cooperativa Opas”. È quanto afferma Gianfranco Comincioli, presidente di Coldiretti Lombardia, nell’annunciare la disponibilità da parte di Opas (cooperativa di suinicoltori e organizzazione di prodotto più grande d’Italia, leader nella produzione di cosce Dop) di lavorare le carni di maiali anche di allevamenti non associati con sede nelle zone di restrizione 1 e 2, tra cui anche la provincia di Pavia.
Le vicende legate alla peste suina riguardano anche il Mantovano, se si considera che la provincia di Mantova conta sul proprio territorio grandi allevamenti suinicoli.
Mercati senza restrizioni sono valvola di sfogo
Gli allevamenti che, pur non avendo casi aziendali di infezione al virus della peste suina africana – spiega la Coldiretti Lombardia in una nota –, a seguito dell’applicazione della normativa comunitaria ricadono nelle zone di restrizione e vigilanza, hanno difficoltà a commercializzare le carni dei loro maiali che sono invece sicure e possono essere utilizzate per tutti quei canali della salumeria e per tutti i Paesi che non pongono restrizioni all’import.
"Assolutamente no alle speculazioni nel settore"
"L’ultima cosa di cui ha bisogno il settore sono le speculazioni – continua il presidente Comincioli – che peraltro vengono fatte a scapito di aziende che da mesi si trovano bloccate e sono allo stremo sia dal punto di vista economico che umano".
"Se da una parte - continua Coldiretti - va mantenuta alta l’attenzione con gli allevatori impegnati a mettere in pratica le imprescindibili misure di biosicurezza – continua la Coldiretti Lombardia – dall’altra è necessario che tutti gli attori della filiera facciano la propria parte affinché tutti possano continuare a lavorare, per salvaguardare un comparto cardine del made in Italy agroalimentare. Ci auguriamo – afferma il presidente Gianfranco Comincioli – che altri seguano l’esempio di Opas, che ha fatto propria una richiesta da tempo sollecitata da Coldiretti per dare una risposta concreta alle difficoltà degli allevatori, emerse negli incontri territoriali che abbiamo promosso".
"Agire per contenere il numero di cinghiali"
"Al tempo stesso – continua la Coldiretti Lombardia – bisogna agire con determinazione per contenere in maniera definitiva il numero dei cinghiali, principale vettore della malattia. Ringraziamo Regione Lombardia e gli enti istituzionali preposti alla gestione dell’emergenza per il lavoro fin qui svolto e per le azioni messe in campo, ma è necessario continuare a rafforzare in modo deciso i piani di controllo già in atto e potenziare tutti gli strumenti a disposizione, anche sul fronte del risarcimento danni e di sostegno al credito alle aziende agricole colpite".