Sorpresa: antiche tombe dell'Età del Rame in centro a San Giorgio Bigarello
Scoperte almeno tre inumazioni durante la realizzazione di un parco. Al via gli studi sui resti già portati a Palazzo Ducale
Rinvenuta una necropoli dell'Età del Rame nel centro di San Giorgio Bigarello: tre scheletri, due ottimamente conservati. "Grande scoperta".
Tre scheletri di 5mila anni fa nel centro di San Giorgio
Nel pieno centro abitato di San Giorgio Bigarello, a circa 200 metri dalla sede del municipio, spunta una necropoli risalente all'Età del Rame. Nel corso degli ultimi giorni sono emerse dal sottosuolo almeno tre tombe risalenti a circa 5mila anni fa: due sono ottimamente conservate, mentre una terza è in condizioni di maggiore degrado.
Le inumazioni sono state rinvenute nel corso degli ultimi giorni in via Tobagi, in un'ampia area verde di proprietà del Comune di San Giorgio Bigarello. Qui infatti sono in corso i lavori per la realizzazione un parco urbano.
Durante alcuni scavi e saggi archeologici realizzati nel corso dell'intervento, sono emersi i resti umani risalenti a millenni fa.
Materiale prelevato e portato a Palazzo Ducale
Immediatamente sono stati messi al corrente sia il Comune sia la Soprintendenza. Quest'ultima, insieme alla società archeologica Sap di Quingentole, si è messa al lavoro. Nel giro di poche ore sono così emerse tre inumazioni risalenti allo stesso periodo, ovvero all'Età del Rame - circa 5mila anni fa.
Gli archeologi hanno così recuperato gli scheletri venuti alla luce dal sottosuolo (erano a una profondità di circa 40 centimetri), e li hanno poi trasferiti nei magazzini di Palazzo Ducale a disposizione degli studiosi che realizzeranno nei prossimi mesi ulteriori studi e accertamenti.
"Ritrovamento importantissimo"
La presentazione dei ritrovamenti è avvenuta nella mattinata di oggi, venerdì 24 novembre 2023, nella sala consiliare del municipio di San Giorgio Bigarello. Erano presenti il sindaco Beniamino Morselli, il soprintendente Gabriele Barucca e i funzionari della Soprintendenza Edoardo Lamanna e Gabriele Sestito, l'archeologa Daniela Castagna della società Sap, che ha realizzato gli scavi, e l'archeologa Mari Hirose, di Palazzo Ducale di Mantova.
"Il ritrovamento in via Tobagi - sono state le parole dei funzionari della Soprintendenza - è di grande importanza per almeno due motivi. Anzitutto perché almeno due dei tre scheletri che abbiamo rinvenuto si sono conservati in condizioni davvero ottime nel corso dei millenni. In secondo luogo perché il territorio comunale di San Giorgio Bigarello si conferma ricco di reperti di grande importanza. Basti pensare che i due celebri Amanti di Valdaro, pure esposti a Mantova, sono stati rinvenuti proprio nel territorio di San Giorgio Bigarello".
Punte di freccia e pugnali
E' presumibile che almeno due dei tre scheletri rinvenuti siano appartenuti a dei cacciatori: uno infatti è stato inumato insieme a punte di freccia in selce; l'altro invece, oltre alle punte di freccia, regge in una mano un pugnale, mentre una delle punte di freccia è poggiata su un gomito.
Entrambi gli scheletri sono stati interrati in posizione parzialmente rannicchiata. Le due inumazioni si trovano a una quindicina di metri l'una dall'altra.
Un vero e proprio cimitero? Chissà
Considerato che in generale il territorio comunale di San Giorgio Bigarello nel corso degli anni si è rivelato particolarmente ricco di reperti antichi, i saggi e le verifiche nella zona in cui sono stati trovati i tre scheletri proseguiranno anche nel prossimo futuro.
Secondo gli archeologi e i funzionari della Soprintendenza, infatti, potrebbero emergere anche altre tombe o risalenti sempre all'Età del Rame o anche risalenti ad altri periodi storici. Il terreno in zona infatti è sabbioso ed è possibile che nel corso dei millenni o dei secoli sia stato utilizzato più e più volte per le sepolture.
In altre parole, dagli accertamenti che verranno realizzati nel prossimo futuro, potrebbero emergere anche altre tumulazioni.
Museo o esposizione digitale per il futuro
Sebbene il ritrovamento sia recentissimo, al momento i due scheletri ritrovati paiono destinati al museo che si trova all'interno del complesso di Palazzo Ducale a Mantova.
L'idea sia del soprintendente Barucca che del sindaco Morselli, però, è quella di realizzare se non una vera e propria struttura museale a San Giorgio Bigarello, almeno una sorta di esposizione permanente dei ritrovamenti archeologici realizzati nel territorio comunale sfruttando le ultime tecnologie.
Una delle idee, ad esempio, è quella di realizzare una serie di totem illustrativi da installare nelle aree dei ritrovamenti. "Riteniamo sia molto importante - sono state le parole sia del soprintendente Barucca sia del sindaco Morselli - valorizzare queste scoperte e restituirle, per quanto possibile, alle comunità locali. In questo modo i residenti possono conoscere il proprio territorio e la propria storia e rispettarli".