Mantovano incarcerato in Kenya, una raccolta fondi per aiutarlo: "E' innocente, vittima di una vendetta"
Paolo Camellini, imbianchino di Goito, è stato condannato a 30 anni. L'ex moglie kenyota lo ha accusato di un reato grave. I familiari: "In carcere condizioni di vita disumane"
"Giustizia per Paolo". Si chiama così la raccolta fondi su GoFund.Me che la famiglia ha aperto nei confronti di Paolo Camellini, 51enne imbianchino di Goito, che dallo scorso maggio si trova in carcere in Kenya perché condannato in appello a 30 anni dopo le accuse dell'ex moglie di un reato grave. I familiari, da Mantova, lo sostengono in tutto e per tutto:
"Paolo è un uomo innocente che è stato vittima di una vendetta - si legge nel testo della raccolta fondi - Le condizioni di vita nel carcere sono disumane".
La raccolta fondi per aiutare Paolo, mantovano incarcerato in Kenya
Al momento, nella giornata di martedì 24 ottobre 2023, sono state effettuate in tutto 84 donazioni per un totale di oltre 3.500 euro raccolti. L'obiettivo, come delineato dalla famiglia di Paolo Camellini su GoFund.Me, è quello di raggiungere una soglia di 14mila euro al fine di avere tutte le risorse disponibili per aiutare concretamente il 51enne di Goito con le spese legali.
"Ogni donazione, anche piccola, è importante".
Condannato a 30 anni: "E' innocente, ora vive in condizioni disumane"
A spiegare la situazione di Paolo Camellini è la madre Lisa:
"Siamo la madre e i famigliari di Paolo. Paolo è stato accusato dalla sua ex moglie keniota di un reato grave, per il quale è stato condannato prima all'ergastolo e poi in appello a trent'anni - si legge nel testo della raccolta fondi - Lei ha orchestrato il tutto insieme ad altri soggetti del luogo per entrare in possesso di una somma di denaro sotto ricatto.
Paolo è un uomo innocente che è stato vittima di una vendetta - aggiunge la madre, preoccupata per la situazione estrema in cui riversa attualmente il figlio - È ora detenuto in un carcere di massima sicurezza a Kisumu, in Kenya, lontano dalla sua famiglia e dai suoi amici. Le condizioni di vita in carcere sono disumane: scarso cibo e situazione sanitaria inesistente lo stanno facendo soffrire molto. Stiamo organizzando questa raccolta fondi per aiutare Paolo a pagare le spese legali. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per dimostrare la sua innocenza e farlo tornare a casa il prima possibile".
Paolo Camellini, imbianchino 51enne di Goito, dallo scorso maggio è stato condannato a 30 anni di carcere - sentenza in appello dopo che in primo grado gli era stato dato l'ergastolo - dall'Alta Corte della città di Kisumu, in Kenya, per la grave accusa di abusi sessuali, avanzata dall'ex moglie kenyota, perpetrati sul figlio di 3 anni della donna. Il giudice Roseline Aburili ha confermato le accuse a carico del mantovano respingendo le obiezioni prodotte dalla difesa.
La vicenda giudiziaria a suo carico si era aperta a febbraio 2022. Ad agosto era giunta la prima sentenza, nonostante Paolo si fosse sempre professato innocente. L'avvocato Isaac Okero lo aveva difeso sottolineando che le prove a suo carico presentassero numerose lacune. Secondo la famiglia del 51enne, l'ex moglie lo avrebbe incastrato per ottenere vendetta o denaro.
In attesa del ricorso in Cassazione
Per l'imbianchino di Goito ora si apre la possibilità del ricorso in Cassazione, anche sei i tempi si prospettano molto lunghi.
La famiglia ha fatto sapere che si sta preparando per andare a fargli visita in carcere in Kenya nel prossimo novembre. Prima di partire è in attesa del nulla osta dall'Ambasciata con cui ha intavolato le pratiche.