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Ci siamo: Cardiologia dell'Oglio Po dal 2 ottobre torna nella propria sede storica

I vertici di Asst: "Trasloco temporaneo durante l'estate, non si poteva fare altro. E abbiamo fatto il massimo per il reparto"

Ci siamo: Cardiologia dell'Oglio Po dal 2 ottobre torna nella propria sede storica
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Da lunedì 2 ottobre 2023 il reparto di Cardiologia dell'Oglio Po torna nella propria sede. I vertici di Asst: "Fatto tutto quanto era possibile".

Cardiologia torna nella propria sede

Come da programma, lunedì 2 ottobre 2023 il reparto di Cardiologia dell'ospedale Oglio Po di Casalmaggiore sarà ripristinato con sei letti di degenza nella sede abituale, al primo piano del nosocomio.

Il trasferimento temporaneo di quattro letti di degenza dalla Cardiologia nella Terapia intensiva durante i mesi estivi per l'ospedale di Casalmaggiore è stata una necessità. Si è trattato di una scelta obbligata determinata da due fattori: la carenza di medici e infermieri e la volontà di garantire il loro diritto alle ferie.

Selezione per il nuovo primario cardiologo

«Per mantenere attivi i posti letto e assicurare l’assistenza ai pazienti anche durante l’estate, l’unico modo possibile era trasferirli in Terapia intensiva. Non ci sono state altre motivazioni se non quella di costruire dei turni sostenibili e consentire agli operatori di fare le ferie - precisa Giuseppe Rossi (direttore generale Asst di Cremona). Inoltre, per far fronte alle recenti dimissioni del primario cardiologo - che legittimamente ha accettato una proposta di lavoro in altra struttura - abbiamo già bandito il concorso per la sostituzione. La selezione si svolgerà il prossimo 11 ottobre e i candidati iscritti sono quattro».

"Nessuna intenzione di chiudere cardiologia"

Rossi è determinato: «La cardiologia non è mai stata chiusa e nessuno ha mai avuto intenzioni di chiuderla. L’Oglio Po è e resterà un ospedale per acuti. La carenza di sanitari è una criticità che ha ragioni complesse e come tale non può essere risolta con soluzioni semplici, né tantomeno facendo rumore. Lo sanno tutti che il problema è nazionale e non riguarda solo l’Oglio Po.

"Al lavoro per potenziare l'Oglio Po"

Negli ultimi cinque anni di certo non è mancato l’impegno per favorire lo sviluppo dell’Oglio Po. Dal potenziamento della linea dell’emergenza-urgenza, alla trasformazione delle unità operative da semplici a complesse, all’implementazione dell’attività ambulatoriale che oggi conta più di 30 diverse specialità. Senza dimenticare gli investimenti programmati per la riqualificazione della struttura come antincendio, antisismica, facciate e coperture pari a 28 milioni 844mila e 976,20 euro e i 3milioni di euro stanziati per le nuove apparecchiature.

"In questi giorni - conclude Rossi - sono iniziati i lavori per l’installazione della risonanza magnetica top di gamma. Naturalmente il cantiere, come tutti i cantieri, recherà qualche disagio e rallenterà l’attività radiologica, ma il gioco vale la candela perché il risultato sarà ottimale".

"Fatto il massimo che si poteva fare"

Tornando a cardiologia, «Che l’équipe medica sia ridotta ai minimi termini è un dato di fatto - precisa Rosario Canino, direttore sanitario Asst di Cremona: in organico sono rimasti due cardiologi Carlo Piscitelli e Giuseppe Pellinghelli ai quali si integrano quattro medici della cooperativa per garantire la copertura dei turni sui sei posti letto. Al loro fianco, coordinati da Maruska Lukianenko, dal 2 ottobre ci saranno sei infermieri di cardiologia più uno di terapia intensiva in supporto e cinque Oss. Inoltre, grazie a cinque infermieri dedicati l’attività ambulatoriale sarà garantita. Questo è il massimo che si poteva fare e che, come si vede, abbiamo fatto».

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