Inaugurati i restauri di due lapidi dedicate ai Caduti mantovani della prima guerra mondiale
La presidente di ANMIG: "Attraverso i lavori eseguiti è possibile ricordare in modo efficace coloro che si sono sacrificati per l’Italia"
Il sostegno economico per poter realizzare l’intervento è arrivato dalla Fondazione Comunità Mantovana.
Chiesa di Ognissanti e chiesa di San Barnaba
Il look delle lapidi dedicate ai Caduti mantovani della Prima Guerra Mondiale è stato restaurato e innovato nella chiesa di Ognissanti in corso Vittorio Emanuele e davanti alla chiesa di San Barnaba in piazza Bazzani. Sabato 10 giugno, nella mattinata, sono stati inaugurati i restauri dal vicesindaco di Mantova Giovanni Buvoli.
Ai due appuntamenti presente anche la presidente dell'associazione Mutilati ed Invalidi di guerra(ANMIG) Caterina Moccia e hanno partecipato le autorità civili e militari. Inoltre la studiosa Tiziana Gozzi ha ripercorso la storia delle due testimonianze collocate davanti alle chiese un secolo fa mentre il parroco don Riccardo Gobbi le ha benedette.
“I restauri eseguiti - ha osservato Moccia - permettono di ricordare in modo efficace coloro che si sono sacrificati per l’Italia. Le lapidi ci raccontano che le guerre hanno sempre seminato morti e distruzioni. È un messaggio importante anche per i giovani perché bisogna capire che la pace è un bene prezioso da conservare.”
Sostengo della Fondazione Comunità Mantovana
La lapide ai parrocchiani caduti della Chiesa di Ognissanti è in marmo bianco con i nomi in bronzo. Lo stato di conservazione è buono. Sono citati 32 Caduti. La lapide ai Caduti della parrocchia di San Barnaba ricorda i nomi dei Caduti appartenenti alla parrocchia di San Barnaba con l’indicazione del loro grado, del luogo e della data della loro morte.
Anche in questo caso è di marmo, è affissa al muro e sorretta da sostegni in ferro ed è stata tenuta in buono stato. Nell'elenco compaiono 37 militari. I marmi sono stati rimessi a nuovo dalla restauratrice Giovanna Gola che ha effettuato lavori
di pulizia cancellando i danni causati da un secolo di esposizione alle intemperie. Il sostegno economico per poter realizzare l’intervento è arrivato dalla Fondazione Comunità Mantovana.