Cattura Matteo Messina Denaro: "Congratulazioni a nome di tutti i mantovani"
Le congratulazioni del presidente della provincia di Mantova, Carlo Bottani, per l'arresto del super latitante capo di Cosa Nostra
Cattura Matteo Messina Denaro: le congratulazioni del presidente della provincia Carlo Bottani.
Cattura Matteo Messina Denaro
Il Presidente della Provincia di Mantova, Carlo Bottani, appena ha appreso dell’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro, ha subito telefonato al Prefetto Gerlando Iorio, al Procuratore capo di Mantova Manuela Fasolato e al Comandante Provinciale dell'Arma dei Carabinieri colonnello Vincenzo Di Stefano:
“A nome di tutti i mantovani, ho espresso le congratulazioni per la cattura del presunto capo di Cosa Nostra. Questo conferma che lo Stato c’è, ed è presente sul territorio. Oggi è un giorno di grande vittoria dello Stato sulla mafia. E la capacità delle Forze dell’ordine nella lotta al malaffare è stata dimostrata nei giorni scorsi anche nel corso dell’operazione che ha posto sotto inchiesta figure chiave nella gestione dei fondi post sisma in terra virgiliana.
Accanto a tante persone che hanno operato con correttezza ed onestà, c’è anche chi si è mosso in modo illecito: grazie all’armonia nell’azione tra Forze dell’ordine, a cui dall’1 gennaio 2023 si è aggiunto anche il corpo della Polizia Provinciale, abbiamo però costruito una diga invalicabile contro il malaffare”.
Chi è Matteo Messina Denaro
Matteo Messina Denaro, era latitante da 30 anni e ricercato numero uno in Italia. L’uomo, quanto è stato arrestato, si trovava ricoverato in day hospital nella clinica privata "Maddalena" di Palermo quando è
Nato a Castelvetrano (TP) il 26 aprile 1962, era capo del mandamento di Trapani e boss indiscusso della mafia nella provincia siciliana. Come riporta News Prima, dopo gli arresti e le scomparse di personaggi del calibro di Totò Riina e Bernardo Provenzano, era probabilmente il più importante malavitoso in circolazione, arrivando a esercitare il proprio potere ben oltre la provincia trapanese, anche se molti sostengono che negli ultimi anni si fosse dedicato esclusivamente alla propria latitanza.
Gli omicidi
Condannato all'ergastolo per decine di omicidi, di lui non c'era traccia dall'estate 1993, da quando andò in vacanza a Forte dei Marmi insieme ai fratelli Filippo e Giuseppe Graviano. Da quel momento si rese del tutto irreperibile. Da allora nei suoi confronti venne emesso un mandato di cattura per associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, furto e altri reati minori.
Tra gli omicidi commessi il più efferato che si ricordi fu quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito Santino, che aveva rilasciato dichiarazioni sulla strage di Capaci. Il bambino, dopo 779 giorni di prigionia, fu strangolato e sciolto nell'acido.
Messina Denaro fu accusato di avere un ruolo anche nelle stragi del '92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino e negli attentati del '93 a Milano, Firenze e Roma.