Epatite C, l'obiettivo eradicazione a Mantova è più vicino

Epatite C, l'obiettivo eradicazione a Mantova è più vicino
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Grazie ai farmaci di ultima generazione, eradicare l'Epatite C è un obiettivo concreto e possibile. Tanto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha il progetto di eradicare la malattia entro il 2030. Anche l’Italia è impegnata su più fronti per raggiungere l’obiettivo OMS: è attualmente attivo lo screening nazionale gratuito per infezione da HCV, implementato nelle diverse Regioni e anche in Lombardia. Presso l'Asst di Mantova, in particolare, è partito un progetto multidisciplinare dedicato ai pazienti in cura presso i Servizi Pubblici per Dipendenze (SerD). Ne abbiamo parlato con il Dott. Marco Degli Esposti - Direttore SC Ser.D ASST Mantova.

Come effettuate lo screening per individuare i pazienti affetti da epatite C?

L'Epatite C è una malattia dall'andamento lento, che nella maggior parte dei casi non dà sintomi. Per riconoscerla effettuiamo prima il test HCV Reflex per individuare la presenza di anticorpi. Se questi sono presenti, si effettua il test per la ricerca di HCV-RNA, per rilevare la presenza del virus e dell'infezione in corso. Siamo in grado di effettuare tutti questi esami nel nostro dipartimento, senza che i pazienti debbano passare da un reparto all'altro (con il rischio che rinuncino a sottoporsi agli esami di approfondimento), grazie a un team multidisciplinare che comprende anche medici infettivologi. Per una presa in carico completa del paziente, inoltre, disponiamo anche di un moderno ecografo, che ci consente di effettuare esami approfonditi con diagnostica per immagini del fegato alle persone positive al virus. Questa presa in carico "totale" è un elemento di innovazione e di orgoglio per il SerD di Mantova.

Possiamo fare un primo bilancio dei risultati che avete raggiunto con questo approccio?

Da maggio 2022 a oggi, dicembre 2022, abbiamo seguito, invitando allo screening, 361 persone; di queste, 317 hanno accettato di partecipare al progetto e 13 sono risultate positive all'epatite C. Guardando ai risultati anche del 2021, in un anno e mezzo abbiamo individuato 33 persone positive. Si tratta di numeri importanti, se si pensa che la malattia è infettiva. Si stima che una persona che fa uso di sostanze stupefacenti per via iniettiva, possa infettare in un anno altre 20 persone.

Cosa comporta la positività? Dall'epatite C si guarisce?

Chi risulta positivo verrà preso in carico dal Sistema Sanitario Nazionale e avrà accesso alle cure di nuova generazione che hanno rivoluzionato i trattamenti per questa patologia ottenendo percentuali elevate di cura. Si parla di circa il 99% di casi di successo. La cura non è invasiva, dura qualche mese e consiste nell'assunzione di un farmaco, da casa, per via orale.

Perché i soggetti che hanno dipendenze sono tra i più a rischio di epatite C?

I dati ci dicono che i pazienti con dipendenze da sostanze rappresentano una delle categorie più a rischio di sviluppare l'epatite C. La malattia si trasmette per via ematica (ad esempio, condividendo aghi e siringhe, facendo piercing e tatuaggi in luoghi non adeguati, scambiando con altri oggetti personali come rasoi o spazzolini da denti), oltre che sessuale (le persone già venute a contatto con l'HIV hanno un rischio più alto di ammalarsi anche di epatite C) e trans-placentare.
Per questo motivo gli sforzi compiuti negli ultimi mesi dai nostri operatori del SerD sono particolarmente significativi, e tutte le persone seguite per dipendenze di vario tipo, incluse quelle da alcool o dal gioco, sono invitate a sottoporsi allo screening.

Chi invece non è seguito dai Servizi Pubblici per Dipendenze, come può sottoporsi allo screening?

In questa prima fase il programma si rivolge alle persone nate tra il 1° gennaio 1969 e il 31 dicembre 1989, compresi i cittadini stranieri temporaneamente presenti, ai soggetti seguiti dai Servizi Pubblici per Dipendenze (SerD) e ai detenuti in carcere. Anche chi è consapevole di aver contratto il virus ma, magari, si ritiene al sicuro per assenza di sintomi, dovrebbe approfittare di questa possibilità. Le prenotazioni sono aperte, per maggiori informazioni è possibile rivolgersi al proprio medico curante o consultare le pagine web di Regione Lombardia dedicate al progetto.

 

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