A pochi giorni dalla ripresa della scuola mancano 150mila insegnanti e 500 presidi
Soltanto il 40% degli insegnati è di ruolo, i restanti saranno supplenti. Ma Bianchi assicura che tutti i prof saranno ai loro posti.
L'anno scolastico sta per ripartire e la campanella per gli studenti lombardi suonerà il prossimo 12 settembre. Ma ecco che, come ogni anno, a tenere banco sono le cattedre vacanti: alla ripresa delle lezioni, infatti, in Italia, mancherebbero ancora 150mila insegnanti e 500 presidi. Il Ministro Bianchi però rassicura: "In classe i ragazzi troveranno tutto il personale".
Ripresa scuola: occupato solo il 40% delle cattedre
Il segretario di Cisl Scuola Ivana Brambacci ha dichiarato che a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico in quasi tutta Italia mancano 150mila insegnanti. E per quanto riguarda le nomine in ruolo soltanto il 40% dei posti è stato occupato.
Su 94mila assunzioni possibili ne sarebbero state effettuate finora soltanto 55mila. Il problema sarebbero i concorsi insufficienti. Nonostante il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi sostenga che di concorsi ce ne siano stati, il numero è sicuramente in calo. L'anno scorso le assunzioni disponibili superavano infatti quota 100mila.
La situazione in Lombardia
I concorsi non sono stati abbastanza, o non sono ancora finiti o hanno avuto molti bocciati. La situazione allarma i presidi in modo particolare in Lombardia. La dirigente dell'IC Capponi di Milano Maddalena di Muccio ha dichiarato al TGR che alla secondaria mancano 7 cattedre di lettere e 5 di matematica.
In Lombardia alle superiori è rimasto vuoto il 40% delle cattedre che dovevano essere coperte dai concorsi. L'ordinario bandito due anni fa prevedeva di assegnare 3500 posti di cui il 60% è rimasto scoperto. Anche il concorso S.T.E.M che serviva a colmare il bisogno di docenti di materie scientifiche ha portato in cattedra la metà degli insegnanti che doveva procurare.
150mila supplenti
Manca una settimana all'inizio dell'anno scolastico - che in Alto Adige è iniziato oggi, lunedì 5 settembre 2022 - e diverse regioni come la Lombardia non hanno ancora finito le assunzioni. A fronte di un numero minore di docenti selezioni dal ministero sono stati 40mila supplenti. Ma non è solo questa la quantità di supplenti che ci saranno, per coprire i vuoti servono altri 15mila supplenti in deroga.
Aggiungendo i 90mila in deroga per quanto riguarda il sostegno arriviamo a 150mila docenti che quest'anno saranno supplenti. Questo è un problema che si è sempre verificato in Italia e, nonostante i tentativi dei ministri, è molto complicato arginarlo.
I sindacati in rivolta
I sindacati sono in rivolta, la scuola offre molti posti di lavoro in meno rispetto agli altri anni. Ciò che più li fa innervosire è l'assenza del cosiddetto "organico Covid". Negli ultimi due anni nelle scuole era presente un personale di supporto per gestire le regole anti contagio. Quest'anno non è stato ritenuto necessario e in molti sono stati lasciati a casa.
Il segretario della Flc Cgil Francesco Sinopoli ha affermato che il prossimo 8 settembre incontreranno tutte le forze politiche perché i sindacati sostengono che ci sia bisogno di più risorse.
Il presidente Anp Lazio Cristina Costarelli ha sollevato a fine agosto anche un'altra questione: la mancanza di dirigenti scolastici. Secondo le sue dichiarazioni in Italia saremmo ancora in attesa di 500 presidi.
Il ministro Bianchi rassicura
La situazione appare problematica ma il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi, consapevole della gravità dei numeri, è positivo e difende il lavoro che la sua squadra ha fatto. Durante il confronto tra i leader a Cernobbio si è mostrato sicuro per il futuro.
"Stiamo aprendo l’anno scolastico, avremo tutti gli insegnanti al loro posto. In molte regioni abbiamo già fatto le supplenze. Quando arriveranno a scuola i ragazzi troveranno nelle loro classi tutto il personale", ha dichiarato il ministro.
Non possiamo che augurarci che la situazione sia rosea come viene presentata dalla massima carica dell'istruzione. Tra 7 giorni, in Lombardia, i ragazzi torneranno ad occupare le scuole e nel corso delle prime settimane la situazione delle assunzioni sarà più chiara e definitiva.