Producevano mascherine e calze senza dichiarare nulla: scoperte due imprese evasori totali
Tre soggetti di origine cinese sono ritenuti responsabili del delitto di omessa dichiarazione.
Produzione di calze e mascherine in evasione d'imposta: scoperte due imprese evasori totali gestite da soggetti originari della Cina.
Scoperte due imprese evasori totali
La Guardia di Finanza di Mantova, nell’ambito della costante attività di polizia economico- finanziaria tesa al contrasto di possibili fenomeni di sommerso d’azienda, ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca, per un importo di circa 1.560.000,00 euro.
Si tratta di un provvedimento richiesto dalla Procura della Repubblica di Mantova ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, a seguito di una attività d’indagine svolta da militari del Nucleo Polizia Economico Finanziaria nei confronti di due imprese (ditte individuali), operanti nell’alto mantovano, attive nel settore delle lavorazioni tessili e nella produzione di mascherine c.d. collettive.
Dall’attività investigativa espletata è emerso che le citate imprese, gestite da soggetti di etnia cinese, per gli anni d’imposta 2018 e 2019, non hanno provveduto, secondo l’ipotesi accusatoria, alla presentazione delle dichiarazioni fiscali, pur avendo effettuato operazioni attive per importi rilevanti (per un’annualità anche superiori a 2 milioni di euro), evadendo l’IRPEF e l’IVA per importi superiori alle soglie di punibilità di cui all’art. 5 del D.Lgs 74/2000 (omessa dichiarazione).
Denunciati tre soggetti di etnia cinese
Inoltre, da quanto emerso nel corso delle indagini svolte dalle fiamme gialle mantovane, le due ditte individuali appaiono essere amministrate “di fatto” da una cittadina cinese, “alias Elena”, da oltre vent’anni residente nel mantovano. Per tali condotte sono stati denunciati alla locale all'autorità giudiziaria tre soggetti di etnia cinese ritenuti, allo stato, responsabili del delitto di omessa dichiarazione.
Il G.I.P. del Tribunale di Mantova, condividendo l’ipotesi accusatoria portata avanti dalla predetta Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca, delle somme di denaro e/o dei beni di proprietà/nella disponibilità dei citati soggetti.
In relazione a tale provvedimento, è stato eseguito il sequestro preventivo di un immobile con garage, della consistenza di 17 vani, del valore di oltre 350.000 euro e di disponibilità bancarie per oltre 77.000 euro, beni che costituiscono il profitto del reato. Allo stato proseguono le attività volte all’individuazione di altri beni da sottoporre a vincolo cautelare.
Effettuati perquisizioni presso le sedi delle imprese coinvolte
Il sequestro dei beni finora rinvenuti è stato confermato anche dal Tribunale del Riesame, su ricorso proposto dagli indagati.
Si è proceduto, altresì, all’effettuazione di perquisizioni presso le sedi delle imprese coinvolte nonché presso le abitazioni degli indagati. Nel corso delle stesse, oltre a documentazione contabile utile alle indagini, sono stati rinvenuti due soggetti di etnia cinese privi di documenti di riconoscimento per i quali si è proceduto all’effettuazione dei prescritti rilievi (AFIS).
Il risultato ottenuto è il frutto di una costante e proficua interazione tra le attività a contrasto dell’evasione fiscale e del sommerso d’azienda compiute dalla Guardia di Finanza sul territorio della provincia e l’attività della Procura della Repubblica che, attraverso il vincolo cautelare, cerca di assicurare la definitiva apprensione del profitto del reato che avverrà con l’eventuale condanna e confisca.