violenza domestica

Segregata e abusata in casa, il Questore dispone l'espulsione del marito e dei suoceri

L'Assessore De Corato: “Una nota decisamente positiva è che i vicini di casa non siano rimasti indifferenti".

Segregata e abusata in casa, il Questore dispone l'espulsione del marito e dei suoceri
Pubblicato:
Aggiornato:

Martedì 15 giugno, grazie all'allerta lanciata da alcuni cittadini, gli Agenti della Locale di Mantova sono riusciti a trarre in salvo una giovane sposa segregata e abusata in casa dal marito e dai suoceri, che le avevano negato ogni forma di libertà. Sulla vicenda si è espresso anche l’assessore alla sicurezza, immigrazione e polizia locale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato: "Non sono bastati gli assassini di Saman, di Sana e di Hina (Brescia). Bene l'espulsione con l'accompagnamento coatto del marito e dei suoceri, silenzio assordante delle femministe".

Rigiramenti alla Polizia

“Ringrazio anzitutto la Polizia di Stato per aver tratto in salvo una giovane donna marocchina, arrivata da poco in Italia, tenuta segregata e picchiata dal marito e dai suoceri”.

Commenta così, l’assessore alla sicurezza, immigrazione e polizia locale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, già vice Sindaco del capoluogo lombardo, quanto accaduto ieri a Mantova, dove la Polizia è intervenuta in soccorso di una giovane sposa marocchina, da tre mesi in Italia, costretta dai suoceri e dal marito, denunciati dalle Forze dell’Ordine alla Procura, a vivere segregata, privata dei documenti, e maltrattata.

Bene la denuncia dei vicini

“Una nota decisamente positiva è che i vicini di casa non siano rimasti indifferenti, allertando i soccorsi, e che la ragazza abbia trovato il coraggio di chiedere a gesti aiuto alla Polizia. Purtroppo, è evidente che non sono bastati gli omicidi di povere ragazze “colpevoli”, agli occhi dei loro familiari, di volersi integrare e di voler vivere la loro vita liberamente in Italia. Pensiamo a Hina Saleem, la ragazza pakistana uccisa nel bresciano dai parenti l’11 agosto 2006 come punizione per non volersi adeguare agli usi tradizionali della cultura d’origine, oppure Sana Cheema, la 25 enne bresciana, sempre pakistana, sgozzata ad aprile 2018 nella terra d’origine dal padre e dal fratello perché si era innamorata di un ragazzo italiano ed aveva intenzione di sposarlo. O ancora, più recente, a Saman Abbas la 18enne pakistana uccisa dalla famiglia a Novellara (Reggio Emilia) perché ha rifiutato un matrimonio combinato in Pakistan.

Oltre a loro, che hanno pagato a caro prezzo l’integrazione, ci sono numerose ragazze e donne, figlie e mogli, che negli anni hanno subito violenza da parte dei familiari o dal marito perché non si piegavano alle loro volontà.
Tutti episodi, questi come anche quello di ieri nel mantovano, che si verificano da anni nella falsa e sbagliata convinzione che le donne siano oggetti di proprietà degli uomini. Davanti a queste vicende non si può certamente continuare a parlare di ‘integrazione’. È evidente che persone che ragionano con la mentalità della sharia islamica non possono in alcun modo integrarsi nella nostra società democratica. Le donne non appartengono a nessuno! Anche stavolta silenzio assordante da parte delle femministe."

Disposta l'espulsione di marito e suoceri violenti

"Apprendo con piacere che il Questore di Mantova, Paolo Sartori, ha dato disposizioni di revocare i permessi di soggiorno al marito e ai suoceri della giovane vittima con, una volta terminato l’iter giudiziario, conseguente espulsione dal territorio nazionale con trasferimento coatto nel Paese di origine”, conclude De Corato.

 

Seguici sui nostri canali