Casaloldo

Ancora sfruttamento del lavoro in un laboratorio tessile del Mantovano

Gli operai hanno dichiarato di lavorare 12 ore continuative al giorno e di percepire una paga di 4 euro all’ora.

Ancora sfruttamento del lavoro in un laboratorio tessile del Mantovano
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Nella serata di ieri, 28 gennaio 2021, nel mirino di un servizio preordinato dalla Compagnia Carabinieri di Castiglione delle Stiviere (MN), in collaborazione con i colleghi del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Mantova, posto in atto anche per verificare se le norme relative al contagio da COVID-19 fossero rispettate, è finito un laboratorio tessile “cinese” di Casaloldo, dove i Carabinieri hanno trovato nove operai impegnati nella solita attività di cucitura, stiratura e confezionamento di calze, di cui quattro regolarmente assunti, due lavoratori in nero e tre clandestini.

Gli operai percepivano 4 euro di paga all'ora

I militari hanno approfondito gli aspetti per quanto attiene la retribuzione e gli orari di lavoro: gli operai hanno dichiarato di lavorare 12 ore continuative al giorno e di percepire una paga di 4 euro all’ora, di molto inferiore a quella prevista dal contratto nazionale di categoria, il che configura il reato di sfruttamento del lavoro, da cui l’arresto in flagranza per la titolare dell’attività.
Così, nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Castel Goffredo, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Mantova nonché del personale della Polizia Locale di Casaloldo, nel corso di un servizio coordinato disposto dalla Compagnia Carabinieri di Castiglione delle Stiviere, finalizzato per la prevenzione e repressione del fenomeno dello sfruttamento della manodopera clandestina e del rispetto delle normative di cui alla nota emergenza sanitaria in corso, hanno proceduto al controllo di un laboratorio tessile operante nel settore del confezionamento di calze.

Lavoratori sfruttati nel laboratori tessile cinese

Lo scenario è sempre lo stesso: è l’interno di un laboratorio tessile cinese dove vengono regolarmente sfruttati gli operai con paghe miserevoli e impiegati nelle attività con turni massacranti di 12 ore al giorno consecutive.

Il Carabinieri hanno fatto irruzione nel laboratorio verso le 15.00 di ieri 28 gennaio dove erano in attività gli operai al lavoro con i macchinari per il taglio, cucito e confezionamento delle calze, dei quali due lavoratori in nero e tre clandestini, che si davano a precipitosa fuga, attraverso una finestra, venendo però immediatamente rintracciati e bloccati dai militari che avevano predisposto un cordone perimetrale di sicurezza.
L’attività è risultata intestata a L.Z. 32enne di nazionalità cinese e residente a Casaloldo, presente all’atto del controllo.

I militari hanno, quindi, proceduto all’arresto della titolare ritenuta responsabile dei reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro per trarre ingiusto profitto favorendo la permanenza su territorio italiano di cittadini stranieri, sfruttamento della manodopera clandestina e mancata sottoposizione a visita medica preventiva dei lavoratori.

Laboratorio sequestrato e sanzione da 30mila euro

I militari hanno, inoltre, proceduto al sequestro del laboratorio e della merce per un valore complessivo di circa 100.000 euro, oltre alle sanzioni amministrative di circa euro 30.000 nonché al recupero contributivo ancora in fase di quantificazione da parte del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Mantova.
La donna, alla quale è stata contestata anche la violazione amministrativa per la violazione all’art. 4 comma 1 del D.L. del 25 marzo 2020 nr. 9, relativa al contenimento del contagio da Covid-19, è stata associata presso la Casa Circondariale di Mantova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
I cittadini cinese clandestini sono stati muniti di biglietto di invito, per presentarsi alla locale Questura per la procedura di espulsione.

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