V-Day a Mantova, botta e risposta tra Palazzi e Rossi per la "spettacolarizzazione della vaccinazione"
In un giorno così importante non poteva mancare la polemica politica.
Nella giornata di ieri 27 dicembre 2020 a Mantova, come nelle altre città italiane con strutture designate ad essere Hub per le prime vaccinazione Covid, sono stati somministrati i primi 50 vaccini. Il sindaco Mattia Palazzi, come a tutti gli eventi cittadini, ha presenziato questo importante evento osservando con soddisfazione ciò che accadeva e commentando su Facebook:
"Liberarci dal virus che da un anno miete vittime e sconvolge il mondo intero, l’economia e la vita sociale di ogni essere umano. Oggi quel giorno è arrivato ed è un giorno che fa la storia. Speranza e fiducia legate alla scienza, alla ricerca. Ho partecipato al Poma alla prima vaccinazione anti covid. Con oggi inizia il cammino dalla liberazione dal virus.
Dopo gli operatori della sanità e dei servizi socio sanitari, toccherà a tutti noi. Appena verrà il mio turno mi vaccinerò, senza dubbio alcuno. Nelle prossime settimane metteremo a punto una campagna per chiedere a tutti i mantovani di vaccinarsi. Farlo è un dovere civico, verso la propria salute e verso tutta la comunità. Solo così potremo tornare alla normalità, a vivere pienamente le nostre vite. Ci vorrà ancora qualche mese, ma la strada è presa.
Nel frattempo continuiamo tutti a rispettare le regole e rallenteremo la corsa di questo maledetto virus."
L'attacco del consigliere Rossi
Per il consigliere leghista Stefano Rossi, però, scattare e pubblicare una fotografia in un momento così delicato e importante è spettacolarizzazione:
Covid, la spettacolarrazione anche della vaccinazione. Non c’è mai limite al peggio. Il tutto sempre e solo per il desiderio irrefrenabile di volere apparire. Ad ogni costo. Mi hanno appena inviato questa fotografia.
Ma che titolo ha per stare lì dentro, in un ambulatorio, durante le procedure di vaccinazione e senza camice protettivo?
C’era forse bisogno di supervisionare, chi l’ha fatto entrare? Fosse per me non lo vorrei nemmeno a venti metri.
E non solo per questione di privacy...
La risposta di Palazzi
Il consigliere leghista Rossi ha scelto di attaccarmi per la mia presenza, oggi, alle prime vaccinazioni.
Mi dispiace. Mi dispiace davvero perché non c’era motivo di farlo e perché una giornata così importante per l’avvio dei vaccini anti covid, non dovrebbe vedere alcuna polemica politica di parte.
Oggi ho fatto ciò di cui sono convinto, la stessa cosa che hanno fatto tantissimi altri sindaci e presidenti di Regione, di qualsiasi colore politico.
In un Paese nel quale, purtroppo, le assurdità no vax sono cresciute in pochi anni, sono convinto sia in primis compito nostro sostenere la scienza e la ricerca, le uniche vie per farci uscire da questo maledetto covid. Rossi naturalmente non riserva ai politici del suo stesso partito il trattamento che ha riservato a me, ma fa lo stesso. Io oggi non vedo alcuna differenza tra Fontana, Zaia, Bonaccini, Nardella, tanti altri sindaci o il sottoscritto.
Io riscontro, positivamente, solo la stessa volontà di dire a tutti i cittadini che, appena si potrà, dobbiamo vaccinarci tutti.
Per Rossi si tratta di spettacolarizzazione
Stefano Rossi non si fa attendere e, dopo aver affermato che "A logica la conformazione geografica dell’Italia impone la distribuzione del vaccino da Nord al Centro e Sud del Paese!" torna ad attaccare Palazzi per la foto postata su facebook scrivendo:
"Chissà perché non gli entrano nella testa le parole MANTOVA IDEALE.
Ha ancora bisogno anche di farsi compatire dai suoi.
Nessuno ha fatto le fotografie in un ambulatorio come lui.
Rispetti piuttosto Attilio Fontana e Luca Zaia che sono Governatori.
Quale sindaco ha fatto una cosa simile?
Il punto non è aver presenziato, ma aver voluto a tutti costi fare una foto in un ambulatorio.
Deve solo vergognarsi".
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