Presa la "banda dei ristoranti": mangiavano, bevevano e pagavano con assegni scoperti
Denunciati tre donne e un uomo.
Asola: scoperti dai Carabinieri i truffatori dei ristoranti: 4 persone denunciate alla Procura di Mantova.
Denunciati tre donne e un uomo
I Carabinieri di Asola nel pomeriggio del 3 dicembre 2020 a termine di articolata attività investigativa hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Mantova tre donne e un uomo ritenuti responsabili del reato di Truffa ai danni di un noto ristorante della zona. La Truffa è stata concretizzata a fine Luglio scorso quando una donna, palesandosi come titolare di una nota azienda di auto-trasporti situata in provincia di Lodi, ha contattato il ristoratore chiedendo la prenotazione per la stessa sera, di un tavolo per cinque persone. Ha aggiunto come particolare la possibilità di pagare con assegno.
La cena
Alla cena si sono presentate tre donne, un uomo e un bambino: dopo aver consumato piatti e bottiglie ricercate, hanno chiesto l’asporto di altre bottiglie per un totale di euro 540. Il ristoratore consapevole della nota stima di quella azienda, non ha fatto obbiezioni sul pagamento. A riscontro la truffatrice, al fine di mostrare la sua buona fede, ha mostrato la sua carta di identità con le esatte generalità. Ma lo ha fatto mediante foto sul cellulare. La cena si è quindi conclusa con un conto sostanzioso pagato col pattuito assegno. Peccato che il giorno seguente il povero ristoratore, nell’incassare l’assegno ha avuto l’amara sorpresa che quel titolo di credito era impagabile in quanto oggetto di denuncia di smarrimento.
Il modus operandi
Da lì la denuncia ai Carabinieri di Asola che mediante mirato controllo sulle banche dati in dotazione alle forze di Polizia hanno appurato che la donna e la sua squadra erano specializzate in truffe ai ristoranti.
Il modus operandi utilizzato consisteva solitamente in una telefonata preventiva al negozio o esercizio pubblico da parte di cognomi persone note nella zona in quanto esercenti di commercio, per prenotare acquisti o cene o cibo da asporto, dichiarando che sarebbe poi passata una incaricata al ritiro, e il giorno successivo egli stesso a pagare. Il cognome scelto non è causale. Deve fornire sicurezza al commerciante. Quindi la scelta ricade sempre su grosse aziende o multi nazionali. Ovviamente dopo la cessione dei beni che vengono ordinati telefonicamente, nessuna persona passa per saldare il conto. Talvolta vengono ordinati cibi da asporto come pizze, o richiesta la consegna degli alimenti pronti a domicilio, ad un indirizzo differente da quello di effettivo domicilio delle persone richiedenti, con promessa di successivo pagamento che mai avviene.
Ad agire in prima persona è sempre una donna, prima indagata dei Carabinieri di Asola, mentre i pagamenti venivano effettuati con assegni inesigibili poiché pertinenti a conto postale esaurito o denunciati smarriti.
Come anche in questa Truffa commessa ad Asola i Carabinieri hanno scoperto che l’assegno utilizzato per pagare il conto del noto ristorante era stato oggetto di smarrimento lo stesso giorno da parte di una delle indagate, come anche la carta di identità utilizzata per fornire la propria identità era stata già ritirata da un altro ristorante e fornita ai Carabinieri.
Gli indagati saranno proposti al Questore di Mantova per l’emissione di apposito “Foglio di Via” dal comune di Asola.
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