Deputato della Lega mantovano sospettato tra i "furbetti del bonus"
I due leghisti al centro del ciclone non rispondono al telefono e non danno risposte, per ora.
(Immagine di copertina tratta dal Profilo Facebook di Dara)
Nei giorni scorsi la notizia che cinque deputati abbiano richiesto all'INPS il sostegno di 600 euro assegnato alle Partite Iva durante i mesi del lockdown ha destato molto clamore e tanta indignazione. Secondo le informazioni diffuse nelle scorse ore, dei cinque parlamentari che lo hanno richiesto, "solo" tre sono riusciti ad ottenerlo ed ora tra i partiti è "caccia all'uomo". Chi, nonostante l'invidiabile indennizzo parlamentare, ha anche avuto il coraggio di chiedere un sostegno per le Partite Iva? I nomi - ufficialmente - ancora non si conoscono, ma pare dato certo il fatto che a ricevere il sostegno del Governo siano stati due leghisti e un pentastellato. Tra le ipotesi più accreditate, per quanto riguarda i deputati salviniani, spunta il nome del mantovano Andrea Dara.
Andrea Dara, il politico mantovano essersi di aver intascato il bonus per le partite Iva
Tra i due sospettati leghisti responsabili di un simile oltraggio alla vera necessità, c'è Andrea Dara: la sua carriera politica inizia nel 2007 quando, fino al 2011, è consigliere comunale della Lega a Castiglione delle Stiviere. Nel 2011 Dara viene eletto consigliere provinciale di Mantova e nel 2016 diventa vicesindaco nel Comune di Castiglione delle Stiviere. Nel 2018 la sua carriera politica - anche grazie all'amicizia con il leader leghista Matteo Salvini - fa un balzo in avanti e diventa deputato della Lega entrando a far parte della commissione parlamentare per le attività produttive, commercio e turismo e della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre organizzazioni criminali, anche straniere.
Dara è anche conosciuto come piccolo imprenditore tessile, essendo intestatario del 60% di una piccola azienda tessile che produce calze a Castiglione delle Stiviere, la “Manifattura Mara ”.
Di seguito un video pubblicato dalla Lega il 25 maggio 2020, mentre il deputato leghista Dara spiega che il Governo non sta facendo abbastanza per il lavoratori.
Elena Murelli, al seconda leghista sospettata
La seconda leghista sospettata è Elena Murelli, entrata in Parlamento con le elezioni politiche del 2018, quando viene eletta deputato della Lega. È membro e segretario dal 2018 della XI Commissione lavoro pubblico e privato. Murelli è una docente a contratto di informatica e project management all'Università Cattolica ed è originaria di Podenzano, nel piacentino.
Telefoni spenti e profili social fermi
Sono ormai due giorni che i due deputati leghisti al centro del ciclone per quelli che, almeno ufficialmente, sono ancora solo sospetti, non rispondono al telefono e tengono un basso profilo - fermo, più che altro - sui social. Pare che la decisione di non rispondere né a giornalisti né a colleghi di partito sia venuta proprio dai vertici della Lega, che vogliono prima fare chiarezza sulla vicenda.
Il capogruppo leghista, Riccardo Molinari, ci ha tenuto a precisare che il partito ha chiesto ufficialmente a tutti i propri parlamentari chi abbia richiesto - e percepito - il bonus di 600 euro, ma per ora nessuna risposta certa è ancora stata data e rimane pertanto un altro beneficio, quello del dubbio.
Per il momento possiamo quindi solo aspettare, nell'attesa che i diretti interessati - su pronto cenno del "Capitano" - diano una risposta che confermi o smentisca la grave accusa che pende loro sulla testa.
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Giordana Liliana Monti