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Il report dei decessi da Coronavirus: età, sintomi, patologie pre-esistenti e tutto ciò che c’è da sapere

Considerando i numeri di ieri, 17 marzo 2020, sono 17 i pazienti positivi di età inferiore ai 50 anni.

Il report dei decessi da Coronavirus: età, sintomi, patologie pre-esistenti e tutto ciò che c’è da sapere
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Il report, redatto dall’Isitituto Superiore di Sanità, si affida agli ultimi dati che risalgono a ieri, martedì 17 marzo 2020, e descrive le caratteristiche di 2.003 pazienti deceduti e positivi a COVID-19 in Italia.

La distribuzione geografica dei decessi

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Dati anagrafici

L’età media dei pazienti deceduti e positivi a COVID-19 è 79.5 anni (mediana 80.5, range 31-103, Range InterQuartile – IQR 74.3-85.9). Le donne sono 601 (30.0%). La figura 1 mostra che l’età mediana dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 è più alta di oltre 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 80.5 anni – pazienti con infezione 63 anni). La figura 2 mostra il numero dei decessi per fascia di età. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da COVID-19 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 83.7 – uomini 79.5).

Figura 1. Età mediana deceduti e diagnosticati positivi a COVID-19

Figura 2. Numero di decessi per fascia di età

Patologie pre-esistenti

La tabella 1 presenta le più comuni patologie croniche pre-esistenti (diagnosticate prima di contrarre l’infezione) nei pazienti deceduti. Questo dato è stato ottenuto in 355/2003 deceduti (17,7% del campione complessivo). Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 2.7 (mediana 2, Deviazione Standard 1.6). Complessivamente, 3 pazienti (0,8% del campione) presentavano 0 patologie, 8 9 (25,1%) presentavano 1 patologia, 91 presentavano 2 patologie (25.6%) e 172 (48,5%) presentavano 3 o più patologie.

Tabella 1. Patologie più comuni osservate nei pazienti deceduti a seguito di infezione da COVID-2019

Sintomi

La figura 3 mostra i sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nei pazienti deceduti COVID19 positivo. Come mostrato nella figura, dispnea e febbre rappresentano i sintomi di più comune riscontro, meno comuni sono tosse, diarrea e emottisi. Il 5,2% delle persone non presentavano alcun sintomo al momento del ricovero.

Figura 3. Sintomi di più comune riscontro nei pazienti deceduti COVID-19 positivi

Complicanze

L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata in questo campione (97,2% di casi), danno renale acuto (27,8%), seguita da danno miocardico acuto (10,8%) e sovrainfezione (10,2%).

Terapie

La figura 4 mostra le terapie somministrate nei pazienti deceduti COVID-19 positivi durante il ricovero. La terapia antibiotica è stata quella più utilizzata (83% dei casi), meno utilizzata quella antivirale (52%), più raramente la terapia steroidea (27%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di COVID-19. In 25 casi (14,9%) sono state utilizzate tutte 3 le terapie.

Figura 4. Terapie somministrate nei pazienti deceduti COVID-19 positivi.

Tempi

La figura 5 mostra, per i pazienti deceduti COVID-19 positivo, i tempi mediani, in giorni, che trascorrono dall’insorgenza dei sintomi al decesso (8 giorni), dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (4 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso (4 giorni). Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso era di 1 giorno più lungo in coloro che venivano trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non venivano trasferiti (5 giorni contro 4 giorni).

Figura 5. Mediane dei tempi di ricovero (in giorni) nei pazienti deceduti COVID-19 positivi.

Decessi di età inferiore ai 50 anni

Al 17 marzo 2020 sono 17 i pazienti deceduti COVID-19 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 5 di questi avevano meno di 40 ed erano tutte persone di sesso maschile con età compresa tra i 31 ed i 39 anni con gravi patologie pre-esistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità).

Ringraziamo i colleghi di PrimaComo.it per il puntuale report fornitoci.

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