Striscioni fascisti contro i sindacati firmati dal Fronte Veneto Skinheads

Sono apparsi questa notte davanti alle sedi dei sindacati di Mantova.

Striscioni fascisti contro i sindacati firmati dal Fronte Veneto Skinheads
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Striscioni fascisti contro le sedi Cgil e Cisl di Mantova. I sindacati: “Respingiamo questo vile attacco alle libere associazioni dei lavoratori”.

Il comunicato di Cgil e Cisl Mantova

"Questa notte odiosi striscioni e volantini firmati dal Fronte Veneto Skinheads sono stati affissi  davanti alle sedi della Cgil e della Cisl di Mantova. Respingiamo questo vile attacco alle sedi delle nostre libere associazioni di lavoratori, le quali fin dal loro fondamento hanno posto con coraggio e dedizione la loro azione non al servizio della politica, ma nell’esclusivo interesse delle lavoratrici e dei lavoratori, per la libertà della persona e per la giustizia sociale. Sono innumerevoli le battaglie e le lotte che Cgil e Cisl hanno svolto nel nostro Paese, grazie alle quali molto è stato fatto in termini di salvaguardia e tutela dei lavoratori. Per noi il sindacato deve essere libero da qualsiasi legame con la politica, altrimenti non serve."

Il lavoro dei sindacati

"In questi anni, nei posti di lavoro, nella fabbriche, nella aziende, nei servizi abbiamo realizzato accordi importanti a tutela delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Il dato di crisi del nostro tempo sta anche nell’ incapacità  da parte del sistema politico di recepire, guidare e canalizzare in positivo le spinte che emergono dalla società. Queste azioni intimidatorie non fermeranno e non scalfiranno l’azione quotidiana con cui le nostre categorie e i nostri servizi danno quotidianamente  risposta ai lavoratori tutti, anche e soprattutto a chi non ha  tutele  e a chi è rimasto solo. Noi non disperderemo il senso di solidarietà che ha dato forza e valore al movimento sindacale italiano e a dispetto dell’oblio della ragione che aveva prodotto mostri, odio e crimini inimmaginabili durante il periodo fascista, continueremo nella nostra quotidiana azione rivendicativa per la  giustizia sociale e la libertà delle persone.

La rivendicazione degli Skinheads

Sul sito del Fronte Veneto Skinheads è comparso questa mattina un annuncio in cui gli autori degli striscioni fascisti affissi a Mantova e in altre città italiane (a Modena, Parma, Crema) rivendicano il gesto compiuto. Il testo viene in conclusione firmato "ferocemente" da un portavoce senza nome. Nella rivendicazione si legge:

"L’Associazione culturale Veneto Fronte Skinheads intende rivendicare con questo comunicato gli striscioni affissi sulle sedi dei sindacati CGIL e CISL la notte del 23 Ottobre, in concomitanza con il 104° anniversario del sacrificio supremo di Filippo Corridoni.
Una figura, quella del sindacalista rivoluzionario, che mai più di oggi può essere d’esempio e fungere da faro nel buio della giustizia sociale e sindacale italiana. La creazione di un’ala rivoluzionaria, in contrasto al lassismo politico da poltrona dei primi del ‘900, si sposa perfettamente ed in modo quasi profetico con la situazione attuale del nostro paese, nel quale le sigle sindacali storiche rappresentano solamente uno dei tentacoli del sistema partitico italiano. Il sindacalismo rivoluzionario : un ideale nato nell’azione e confluito in un patriottismo puro, dedito al sacrificio del singolo per la comunità.
Valori diametralmente opposti all’odierno sistema sindacale che oramai rappresenta nient’altro che una poltrona comoda, un trampolino di lancio alla politica o uno scudo in difesa di quei partiti, sinergici al sistema, che, proprio il sindacalismo, dovrebbe contrastare a favore delle masse lavoratrici, sempre più distanti da essi.
Sindacalismo odierno che si pasce beatamente dei propri privilegi, ottenuti come merce di scambio per l’approvazione di leggi mercantili in cui, in cambio del via libera per lo snaturamento del mondo del lavoro e della creazione di un tessuto di precariato sociale, si è ottenuto un perfetto escamotage per garantire pensioni d’oro a sindacalisti imborghesiti, vedasi legge Treu 564/1996, dello stesso autore del pacchetto Treu, che disciplina il lavoro “atipico”.

Atto in memoria di Corridoni

"Egli stesso la definì “una legge venuta male” e nonostante ciò è tuttora in vigore. In questo quadro la figura di Corridoni viene volutamente gettata nell’oblio e nell’anonimato da chi dovrebbe essere portavoce di quelle battaglie, ormai abbandonate a favore di una globalizzazione capitalista ben più remunerativa.
Un eroe italiano che idealmente ed in modo trasversale diede la spinta ad una nuova concezione di nazione e lavoro gettando le basi per le future esperienze della gioventù nazionale in lotta.
Lotta che assunse varie forme : dalle imprese legionarie fiumane alle rivoluzioni nazionali del primo novecento passando per tutte quelle forme economiche di gestione del lavoro che ancora oggi costituiscono l’unica alternativa percorribile al nefasto duopolio capitalismo/marxismo.
Un martire dell’Idea che attraverso il sacrificio scrisse parte della storia di questo paese e per questo non va dimenticato!"

A Palazzolo fascisti davanti alla sede degli Alpini

Giunge dal bresciano la notizia, che riporta necessariamente alla vicenda appena citata, di tre ultras di estrema destra posizionatosi fuori dalla sede degli Alpini di San Pancrazio a Palazzolo con il braccio destro teso e una bandiera dell’Italia con la scritta “Per l’onore d’Italia”. Leggi qui tutta la storia 

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