M5S di Viadana: stop ai nuovi impianti di biometano

Secondo i pentastellati è lo Stato a dover decidere in merito, non la Regione.

M5S di Viadana: stop ai nuovi impianti di biometano
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Il M5S di Viadana chiede il blocco, per il comune di Viadana, dell'iter autorizzativo degli impianti di biometano disposto con decreto di Regione Lombardia.

La mozione del M5S di Viadana

Il Movimento 5 Stelle di Viadana ha protocollato, lo scorso 7 agosto 2019, una mozione in cui si richiede all’Amministrazione Comunale di bloccare l’iter autorizzativo per l’insediamento di nuovi impianti per la produzione di biogas sul territorio del Comune.

La mozione viene motivata dal recente D.d.u.o. 15 maggio 2019 - n. 6785 -  “Disposizioni finalizzate a disciplinare l’organizzazione e lo svolgimento delle funzioni amministrative trasferite alle Province ed alle Città Metropolitane ai sensi dell’art. 16 della legge regionale n. 26/2003 in merito alle autorizzazioni di produzione di biometano da rifiuti”,  con il quale Regione Lombardia ha decretato:

“di indicare che i criteri statali che definiscono il biometano quale prodotto, anche nel caso in cui derivi da un impianto di recupero di rifiuti, sono da individuarsi nel D.M. 2 marzo 2018 e nella relativa procedura operativa e di chiarire che le Autorità competenti debbano pertanto autorizzare la produzione di biometano, anche da impianti di trattamento dei rifiuti, utilizzando i citati criteri statali citati”.

Provvedimento adottato in violazione della legga

Secondo i Pentastellati:

“Tale provvedimento della Regione è da ritenersi adottato in violazione della legge vigente, essendo viziato da eccesso di potere e da incompetenza".

Con la sentenza 28 febbraio 2018 n. 1229, infatti, il Consiglio di Stato ha stabilito che spetta allo Stato, e non alle Regioni, individuare i casi e le condizioni in cui un rifiuto può essere considerato “end of waste”, al termine di un processo di recupero. Quindi viene chiarito, in via definitiva, che il destinatario del potere di determinare la cessazione della qualifica di rifiuto è, per la Direttiva n. 2008/98/CE, lo “Stato”, che assume anche obbligo di interlocuzione con la Commissione. A seguito di tale sentenza, gli iter autorizzativi – in Lombardia – per la realizzazione di impianti per la produzione di biometano sono stati “bloccati” dalle province stesse.

Richiesto l'annullamento in autotutela del decreto

Il Gruppo consiliare regionale del Movimento 5 Stelle ha già provveduto ad inviare una lettera al Presidente Fontana e all’Assessore Cattaneo al fine di richiedere l’annullamento in autotutela di detto decreto.

"Siamo al corrente, a seguito della risposta ad una nostra precedente interrogazione, che non vi sono richieste di nuovi insediamenti in corso, tuttavia abbiamo voluto richiedere al Sindaco reggente, l’impegno a far valere e ribadire l’illegittimità del provvedimento adottato da Regione Lombardia, anche e soprattutto in forza del “principio di precauzione” che il Tuel indica tra le facoltà del Sindaco, in qualità di primo responsabile della salute dei cittadini del proprio Comune.”.

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