De Marchi si appella al codice di guerra: integrata la sua denuncia per diffamazione

"I Traditori della patria in guerra, (questa è Guerra commerciale e politica) vanno bendati e fucilati alle spalle”.

De Marchi si appella al codice di guerra: integrata la sua denuncia per diffamazione
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È stata depositata a Genova una seconda integrazione alla denuncia nei confronti di Luca De Marchi, Consigliere comunale di Mantova di Fratelli d’Italia, che così esordiva a febbraio 2019: «Frittelle gratis solo ai bambini italiani!», aggiungendo subito dopo: «Io penso prima agli Italiani».

Indagato per diffamazione aggravata

Fin da subito indagato per il reato di diffamazione aggravata (artt. 595 comma 1, comma 3 e 596 BIS del codice penale) dal Pubblico Ministero Dott.ssa Gabriella Dotto della Procura di Genova, e già ripreso da Giorgia Meloni, non soltanto mai si è scusato ma, dopo aver denigrato anche il lavoro delle Autorità giudiziarie burlandosene pubblicamente, ha fatto un’iniziativa prendendosela nuovamente con i bambini, innocenti e secondo lui “colpevoli” soltanto perché nati in un altro Paese: le uova di Pasqua gratis solo se Italiani.

La denuncia della Presidentessa del “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione”

La denunciante Aleksandra Matikj, Presidentessa del “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione” spiega:

«È stata aggiunta una prima integrazione a luglio per i reati di cui agli artt. 604 bis, 3 comma 1 lettera a della L. 654/1975 (ora trasfuso nell'art. 604-bis comma 1 lettera a del codice penale), 290 ma tanto è stato grave uno dei suoi ultimi interventi, che abbiamo segnalato la questione come davvero urgente a chi di competenza. De Marchi anziché fermarsi, ha scritto ancora in data del 3 agosto 2019: “Il codice di Guerra cita: i Traditori della patria in guerra, (questa è Guerra commerciale e politica) vanno bendati e fucilati alle spalle”, scatenando i commenti come: "Vanno messi tutti a morte SENZA SÉ E SENZA MA tutti i traditori d'Italia PD E L'EUROPA", "Sempre uniti per l'Italia e a morte i traditori", "A morte i traditori", "Concordo....cominciamo?", per cui, considerando il tono di evidente minaccia di morte a chiunque, secondo De Marchi, è un traditore dell’Italia, abbiamo integrato la nostra querela.

Saranno quindi le Autorità giudiziarie a valutare il seguito. Noi intanto auspichiamo che davvero nessuno venga ferito oppure peggio ancora, il motivo per cui abbiamo prontamente portato presso gli uffici della Procura della Repubblica quanto scritto sul Social Network Facebook dal Consigliere mantovano".

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