Degrado e abbandono a Mantova: i "magoni" in cerca di nuova vita FOTO
In periferia i casermoni mai completati. Il Comune è al lavoro: riqualificazione o abbattimento.
Degrado e abbandono: il Comune al lavoro per trovare una soluzione ai capannoni abbandonati in periferia.
Dimenticati da decenni
Degrado e abbandono. Da decenni. Scheletri di edifici mai completati, con finestre e ingressi che paiono orbite ormai vuote. Tutt’attorno è il degrado: sterpaglie, residui delle lavorazioni di cantiere risalenti ormai a decenni fa, reti arrugginite e sgangherate. Sono quegli immobili abbandonati che si trovano in varie zone della periferia della città. Immobili che, per dirla in poche parole, non sono nemmeno mai nati: ne venne realizzata solamente la struttura esterna, dopodiché i lavori si fermarono e rimase tutto nell’abbandono. Stesso identico abbandono nel quale quegli immobili, che a Mantova spesso vengono soprannominati “magoni”, versano ormai da anni. Ma il Comune, per quanto possibile, è al lavoro per trovare una soluzione: che sia l’abbattimento o che sia una riqualificazione.
Degrado e abbandono
I maxi capannoni di Ponte Rosso
Una delle zone di Mantova particolarmente interessate dal fenomeno è costituita dai quartieri che confinano con il territorio di Porto Mantovano. Nei quartieri di Cittadella, Ponte Rosso e Colle Aperto si trovano infatti diversi capannoni abbandonati da anni e, nel corso del tempo, più di una volta teatro di vandalismi e situazioni al limite della legalità. Tutti gli edifici in questione, come se non bastasse, sono circondati da abitazioni ed edifici pubblici.
Uno degli esempi più lampanti è costituito dai due enormi capannoni che costeggiano via Verona, nel quartiere Ponte Rosso. Due capannoni di circa 5mila metri quadrati ciascuno che, più di una volta, hanno ospitato senzatetto alla ricerca di un posto al riparo. Sono di proprietà di Intesa San Paolo Provis Spa. Furono realizzati ad inizio anni 2000 con destinazione commerciale: una volta costruite le due strutture portanti, il cantiere si è fermato e tutto è rimasto come all’ultimo giorno di lavoro, una quindicina d’anni fa.
Il centro commerciale mai nato
A Colle Aperto, di fronte alla chiesa del quartiere e alle abitazioni della zona, sorgono altre due strutture completamente abbandonate ormai da poco meno di trent’anni: i lavori iniziarono nel lontano 1992 e, dopo la realizzazione della struttura portante, il cantiere si è fermato. Lì sarebbe dovuto sorgere un centro commerciale di proprietà della società Centro Commerciale Colle Aperto Srl. Dopo lo stop dei primi anni ‘90, nel 2005 l’immobile è stato acquistato dalla società Gruppo R di Milano. Nonostante il passaggio di proprietà, l’immobile versa tutt’ora nel più totale abbandono.
Ristrutturazione al via, poi lo stop
A poca distanza, nel quartiere Cittadella, sorge un altro casermone dimenticato. A inizio anni 2000 partirono i lavori di trasformazione da edificio produttivo ad edificio residenziale. Dopo i primi interventi, però, anche in questo caso il cantiere si è bloccato: dal 2004 la struttura risulta in stato di degrado e abbandono.
Dall'asfalto all'area verde
Ma l’attuale amministrazione comunale non è rimasta con le mani in mano. A Ponte Rosso, infatti, di fronte ai due enormi capannoni abbandonati si trovava un enorme e inutilizzato piazzale (poco meno di 400 metri di lunghezza) in asfalto. L’amministrazione comunale del sindaco Mattia Palazzi però, ancora alcuni anni fa, ha avviato lavori di riqualificazione che si sono conclusi alcuni mesi fa. Ora, al posto del piazzale, si trova un’area verde con prato, alberi, una recinzione che separa la nuova zona a verde dall’adiacente massicciata ferroviaria.
Una luce nel prossimo consiglio comunale?
Per quanto riguarda l’immobile di Colle Aperto, invece, essendo passati ormai 25 anni dall’avvio dei lavori di costruzione del centro commerciale mai nato, il Comune sta forse arrivando ad una svolta: l’edificio infatti, nel giro di breve tempo, potrebbe diventare di proprietà pubblica per poi venire demolito. Al suo posto intenzione del Comune è realizzarvi un centro polifunzionale a servizio del quartiere. Già nel prossimo consiglio comunale potrebbe arrivare la delibera di cambio di destinazione d’uso dell’immobile, che darebbe il via all’acquisizione da parte del Comune. Il capannone abbandonato di Cittadella e i due casermoni di Ponte Rosso, invece, rimangono per ora di proprietà privata. Nel corso degli anni passati il Comune avrebbe tentato qualche approccio, senza tuttavia riuscire a trovare un accordo con le due proprietà. Per il momento dunque i due capannoni sono destinati a rimanere tali. «In ogni caso - specifica l’assessore Andrea Murari - le proprietà sono ben consapevoli che sia necessario mantenere quegli immobili in sicurezza così da non creare situazioni pregiudizievoli né sotto il profilo della sicurezza, né sanitario».
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