Accusava Palazzi sui social di averla molestata: Facebook sequestrato e ammonimento per stalking
Posto sotto sequestro preventivo il profilo Facebook di Lorena Buzzago, la maestra che accusava il sindaco Palazzi di presunte molestie, ma che ora deve rispondere di stalking e diffamazione.
Sequestrato dalla Digos il profilo Facebook della ex dipendente del Comune di Mantova che accusava pubblicamente e per mezzo social il sindaco Mattia Palazzi di presunte molestie sessuali.
Sequestrato profilo Facebook
Nella mattinata odierna Agenti gi della DIGOS della Questura di Mantova e del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano, negli Uffici della Questura, hanno notificato a Lorena Buzzago, di anni 49, ed al marito F. F., di anni 53 il divieto di avvicinarsi al sindaco Palazzi e al consigliere Baschieri a meno di 200 metri, nonché il divieto di comunicare con loro, con qualsiasi mezzo, diretto ed indiretto.
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Accuse di stalking
La coppia si trova coinvolta in un procedimento penale che li vede indagati per i reati di diffamazione ed atti persecutori nei confronti del Sindaco di Mantova Mattia PALAZZI e del Consigliere comunale Pier Luigi BASCHIERI, atti persecutori reiterati ed aggravati dall'aver violato il provvedimento di Ammonimento per stalking emesso nei confronti della Buzzago dal Questore di Mantova il 23 novembre scorso.
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Facebook sequestrato
E' stata proprio la Buzzago a rendere questa vicenda pubblica, usando i propri profili social per diffondere le pesanti accuse all'indirizzo del sindaco. Il sindaco ha reagito chiedendo l'intervento delle forze dell'ordine, si tratta infatti di una questione sulla quale Palazzi non vuole ombre, dopo il precedente dello scorso anno in cui tutte la accuse di un'altra donna - che denunciava presunte minacce sessuali da parte del primo cittadino - sono crollate e alcune prove sono addirittura risultate fabbricate. La Buzzago, che esercitava la professione di maestra presso il Comune di Mantova, è stata anche al centro di una polemica con dei genitori di un minore ai quali avrebbe detto di spararsi in testa. Successivamente, sempre per mezzo social, la donna ha asserito di essere stata equivocata. Tutta questa propaganda social non ha giovato, evidentemente, alla sua credibilità: il Tribunale di Mantova, su richiesta del Pubblico Ministero, ha disposto il Sequestro Preventivo del profilo facebook utilizzato per diffondere video e documenti diffamatori.