Caso Centemero: pressing dei 5 Stelle sul tesoriere della Lega
I giornali nazionali nel pomeriggio di martedì 11 dicembre 2018 hanno parlato apertamente di Caso Centemero (nella foto). Una vicenda a cavallo fra politica e giudiziaria di cui vi abbiamo già raccontato, ma che ora è balzata in testa all’agenda della maggioranza gialloverde.
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Caso Centemero in primo piano
A innescare la bomba è stato il Movimento 5 Stelle con i due capigruppo alla Camera e al Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, i quali hanno diramato una nota congiunta proprio sull’inchiesta che vede protagonista il deputato brianzolo tesoriere della Lega.
Siamo certi che la Lega fornirà ulteriori chiarimenti sul caso Centemero. Ci auguriamo che Salvini non minimizzi la vicenda.
Abbastanza per attirare l’occhio di bue sul 40enne cresciuto – anche politicamente come consigliere comunale – ad Arcore (Mb) e poi vissuto a Cernusco Lombardone (Lc). Oggi Centemero risiede a Milano, ma è tuttora tesserato presso la sezione di Merate.
Il nocciolo dell’indagine
Dopo aver lavorato a Strasburgo gomito a gomito per l’europarlamentare Salvini, Centemero nel 2014 è diventato tesoriere della Lega, ma è indagato ora dalla Magistratura anche per il ruolo di presidente di un’associazione culturale, la “Più Voci” (sede legale a Bergamo), nata secondo lo stesso Centemero “al fine di stimolare la pluralità dell’informazione”: i pm stanno cercando di capire invece se sia una realtà collegata al partito per veicolare finanziamenti illeciti.
Il nocciolo della questione è un finanziamento di 250mila euro versati nel 2015 nelle casse della fondazione Più Voci da Luca Parnasi, imprenditore romano arrestato nella vicenda della costruzione del nuovo stadio della Roma fra favori e tangenti.
Monito dei pentastellati all’alleato lumbard
Da sempre ci battiamo contro i finanziamenti illeciti ai partiti, per quanto riguarda le realtà collegate vogliamo quella trasparenza che per troppo tempo è mancata in Italia: nelle prossime settimane approveremo norme che la garantiranno.
Così D’Uva e Patuanelli. Secondo il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, invece, “Non c’è nulla da trovare né da cercare”: così ha dichiarato ieri riguardo all’indagine avviata dalla Procura di Bergamo nei confronti di Centemero.
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daniele.pirola@netweek.it