Telecamere negli asili nido, approvata legge

Via libera nel pomeriggio al Pirellone. La legge prevede l'installazione di impianti e percorsi di formazione.

Telecamere negli asili nido, approvata legge
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Telecamere negli asili nido, approvata legge. Via libera nel tardo pomeriggio in Consiglio regionale con 57 voti a favore e 16 contrari alla legge per incentivare l’installazione di telecamere all’interno degli asili nido della Lombardia.

I contenuti del documento

Prevenzione e formazione gli obiettivi principali del provvedimento, che mette in campo una serie di azioni finalizzate a individuare precocemente eventuali segnali di disagio nei minori presenti in queste strutture, anche mediante il supporto di specifiche campagne informative di sensibilizzazione e percorsi formativi mirati per gli operatori degli asili nido.

La presentazione in Aula

Il provvedimento è stato presentato in Aula da Simona Tironi (Forza Italia): “E’ un primo passo fondamentale verso un percorso che mira a tutelare maggiormente i nostri bambini e il personale degli asili nido. Troppo spesso assistiamo impotenti al verificarsi di soprusi e abusi ai danni di persone inermi. E’ nostro dovere sostenere con ogni mezzo i familiari delle vittime, che non possono essere lasciati soli a combattere questa battaglia. Mi auguro – ha spiegato la rappresentante azzurra – che le strutture lombarde colgano appieno il valore di questo provvedimento, per il quale ci riserviamo di incrementare la dotazione finanziaria già in occasione del prossimo assestamento di bilancio sulla base delle adesioni e delle richieste che perverranno dal territorio”.

Cosa prevede la legge

La legge prevede l’erogazione di contributi per favorire l’installazione su base volontaria di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, all’interno dei nidi e micronidi, i cui dati di rilevazione dovranno essere disponibili esclusivamente per l’autorità giudiziaria. L’elenco delle strutture che si doteranno di tali sistemi di sorveglianza sarà consultabile e aggiornato in tempo reale sul sito della Regione. Lo stanziamento attualmente previsto per l’installazione di telecamere a circuito chiuso è di 300mila euro per il 2019 e altrettanti per il 2020. Per quanto riguarda la formazione degli operatori sono stati erogati 150mila euro nel 2018 e la stessa cifra è prevista per il 2019. L’Aula ha approvato un ordine del giorno (primo firmatario Gianantonio Girelli, Pd) che sollecita lo stanziamento di adeguate risorse per promuovere la formazione del personale educativo e per un’azione di prevenzione dello stress lavorativo degli operatori. Via libera anche a un emendamento presentato dalla relatrice Tironi finalizzato a sensibilizzare e incentivare i Comuni a usufruire di questi finanziamenti installando nelle rispettive strutture comunali i sistemi di videosorveglianza. Approvato infine un emendamento di Michele Usuelli (+Europa) che coinvolge la Commissione consiliare per un parere sulle linee di intervento e i criteri per l’erogazione dei finanziamenti.

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Il dibattito

Giudizio negativo da parte di Partito democratico e da Usuelli (+Europa). La maggioranza ha difeso il documento, come ad esempio Emanuele Monti della Lega:

“Rimango sconcertato da chi non vuole questi strumenti. Di chi parla di Grande Fratello. Noi siamo lombardi, siamo pragmatici. Perché aspettare violenza, indagini dei carabinieri e lungaggini burocratiche. Non c’è demagogia, non c’è il governo populista della Lega. C’è il buon senso: se una persona commette un reato, c’è la possibilità che carabinieri e Polizia di Stato possano verificare queste cose immediatamente. Non è un provvedimento ideologico, ma di puro buon senso. Anzi, speriamo ancora una volta che la Lombardia faccia da apripista e da modello per le altre Regioni”.

Soddisfatto anche l’assessore alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità, Silvia Piani:

“Grazie al relatore e alle commissioni che hanno portato questo progetto di legge. E’ un documento che abbiamo fortemente voluto. Il tema non è quello di spiare il lavoro di chi lavora bene, né ai genitori di guardare in tempo reale cosa succede nelle strutture. Temo che l’opposizione non abbia capito questo progetto fino in fondo. Non è videosorveglianza fine a se stessa, ma il documento prevede anche informazione, sensibilizzazione e formazione. La videosorveglianza subentra nell’ambito di un progetto a più ampio respiro, tanto è vero che lo stanziamento sulle telecamere segue gli stanziamenti su formazione informazioni a insegnanti e famiglie. Lo stanziamento in questo caso è maggiore solo perché costano di più gli impianti, non perché è più importante questa parte di progetto di legge. Stiamo andando nella direzione giusta tanto è vero che anche da Ats e sindacati ci sono arrivati riscontri positivi. Del resto, chi lavora bene nulla ha da nascondere. Chi in Aula ha fatto altri ragionamenti, lo ha fatto per ostruzionismo o per strumentalizzare questa vicenda”.

Il progetto di legge è passato con il voto favorevole della maggioranza (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) , del Movimento 5 Stelle, del Gruppo Misto e di Energie per l’Italia. Settimana scorsa il documento aveva avuto il via libera in Commissione Bilancio.

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