Frodi informatiche da record: 40 persone denunciate
Solo nei primi mesi del 2018 i cababinieri di Gonzaga hanno denunciato 23 truffe informatiche e 40 persone coinvolte.
Frodi informatiche: i carabinieri di Gonzaga, solo nel 20018, hanno denunciato 40 persone.
Frodi informatiche
Nella giornata di ieri, al termine degli accertamenti di polizia giudiziaria che si estrinsecano attraverso una serie di accertamenti informatici e di acquisizione di indirizzi “IP” (in sostanza l’indirizzo che ciascuna postazione telematica – quindi dallo smart phone al tablet per finire al comune computer presente in una qualsiasi abitazione e connesso ad internet), i carabinieri della stazione di Quistello hanno denunciato alla Procura Distrettuale Antimafia di Brescia (Autorità giudiziaria preposta per questa particolare tipologia di reati) un 34enne torinese il quale era riuscito a duplicare, attraverso un sofisticato sistema informatico nel gergo denominato “SNIFFING”, i codici di accesso di un conto corrente online di una ignara quistellese, riuscendo ad effettuare un bonifico di euro 2000 a beneficio di un conto bancario a lui riconducibile.
Dati singificativi
Dall’inizio dell’anno corposa è stata l’attività di contrasto a questo fenomeno che, pur essendo meno eclatante rispetto alle deplorevoli truffe che vengono commesse in danno di anziani, di fatto hanno enormi volumi di denaro truffato. La particolarità di questo genere di truffa sta nel fatto che i truffatori si “accontentano di modiche cifre (solitamente sui duecento euro) tali da indurre eventualmente la vittima e non presentare nemmeno la denuncia. Nel dettaglio, nel corso del 2018 i carabinieri delle stazioni dipendenti dalla compagnia di Gonzaga hanno denunciato complessivamente 40 soggetti responsabili di 23 truffe telematiche (quelle eseguite attraverso i noti siti di vendita online tra cui il più utilizzato risulta essere “subito.it”), 8 denunciati per truffe dirette tra truffatore e acquirente, 3 denunciati per truffa in danno di anziani e 6 per aver abusivamente duplicato dei codici telematici di accesso a sistemi informatici bancari. Per questo genere di truffe che si sviluppano sul web i consigli da dare sono molto semplici ma efficaci.
Come difendersi
In primo luogo è bene ignorare le cosiddette e-mail “phishing” che sono quelle mail che costantemente arrivano sulle caselle di posta elettronica, con le quali i truffatori cercano di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un Ente affidabile (spesso utilizzano i nomi delle principali Società che forniscono servizi al cittadino); utilizzare solo connessioni su siti sicuri che sono contraddistinti dal prefisso “httpS” a differenza dei comuni Siti con prefisso “http”; verificare l’URL (che altro non è che l’esatta denominazione del sito che si vuole cercare) del sito che si apre sia effettivamente quello richiesto (ad esempio il sito “subito.it” potrebbe essere duplicato con un “subitos.it” della cui “S” finale difficilmente ci si rende conto); utilizzare per quanto possibile carte di credito prepagate contenenti il minimo indispensabile per procedere all’operazione che si desidera effettuare, eseguire i cosiddetti “pagamenti sicuri” che tutelano sia l’acquirente che il venditore; preferire il pagamento in contrassegno alla consegna, al limite accollandosi le spese di spedizione. Tutto questo va ad aggiungersi alla costante e quotidiana attività di controllo del territorio che vede impegnati i militari delle dodici stazioni dislocate nella bassa mantovana con una media di monitoraggio e controllo di polizia (inteso come un vero controllo dei pregiudizi penali) di una media di cento persone al giorno che transitano sulle arterie stradali e che mediamente permettono di identificare almeno un 20% di soggetti di interesse operativo (quindi con precedenti penali) sul conto dei quali poi si accentrano le attenzioni dei militari operanti, attraverso una attenta analisi dei dati acquisiti anche in relazione al motivo della loro presenza sul territorio, dal quale poi – in molteplici casi – scatta la richiesta di foglio di via alla competente autorità di polizia amministrativa.
Ascolto-Ascoltiamoci
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Mantova, Colonnello Fabio FEDERICI, fa appello ai cittadini di non fidarsi della rete che spesso, sotto le mentite spoglie, si nascondono nell’ombra truffatori e per tanto invita la cittadinanza, in caso di dubbi, a contattare i Comandi Stazione Carabinieri dislocati su tutto il territorio mantovano. Il tema sarà comunque continuamente affrontato nei vari appuntamenti del progetto “Ascolto-Ascoltiamoci” che si terrà periodicamente dai vari Comandanti delle Stazioni Carabinieri.
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