La Guardia di Finanza, nell’ambito dell’operazione “Non ci casco”, ha sequestrato 5,5 milioni di caschi e accessori per moto e auto falsamente spacciati come made in Italy, per un valore di oltre 90 milioni di euro. Perquisizioni anche a Mantova dove è stato scoperto un magazzino di stoccaggio.
Operazione “Non ci casco”
Un magazzino di Mantova è finito sotto la lente della Guardia di Finanza di Torino nell’ambito dell’operazione “Non ci casco”, coordinata dalla Procura della Repubblica piemontese. L’indagine ha preso di mira la commercializzazione di accessori per moto e auto, tra cui caschi e dispositivi di sicurezza, presentati come “made in Italy” ma in realtà provenienti da Cina e Vietnam.
Il modus operandi
Secondo gli investigatori, i prodotti sequestrati recavano marchi e simboli italiani, come il tricolore, con lo scopo di ingannare il consumatore. I caschi, le visiere, le batterie e altri accessori venivano confezionati in siti di stoccaggio, tra cui quello mantovano, prima di essere immessi sul mercato nazionale ed estero. Alcuni dei caschi sottoposti a verifica sono risultati non omologabili e privi dei requisiti minimi di sicurezza.
Sequestrati oltre 5,5 milioni di prodotti
L’operazione ha portato al sequestro di oltre 5,5 milioni di prodotti, tra cui 144 mila caschi per moto e bici, per un valore commerciale stimato superiore ai 90 milioni di euro. A Mantova, il magazzino identificato ha costituito un nodo cruciale della filiera illecita, collegando le fonti di approvvigionamento estere alla rete di vendita nazionale.
Quattro imprese denunciate
Le quattro imprese coinvolte sono state denunciate per vendita di prodotti industriali con segni mendaci, mentre per uno dei responsabili sono stati segnalati anche reati legati a frode in commercio e importazione di prodotti pericolosi.
L’attività rientra in un più ampio sforzo della Guardia di Finanza per contrastare le frodi nel settore industriale e proteggere i cittadini e le aziende italiane oneste. Grazie a monitoraggi, perquisizioni e analisi della filiera commerciale, le Fiamme Gialle hanno potuto ricostruire l’intero percorso dei prodotti contraffatti, smascherando una rete che operava su scala nazionale e internazionale.