Evasione fiscale da oltre 2milioni di euro e illecita somministrazione di lavoro

Coinvolte tre società Mantovane operanti nel settore della fornitura di lavoro temporaneo.

Evasione fiscale da oltre 2milioni di euro e illecita somministrazione di lavoro
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Evasione fiscale da oltre 2milioni di euro per tre società Mantovane operanti nel settore della fornitura di lavoro temporaneo.

Evasione fiscale e illecita somministrazione di lavoro

La Guardia di Finanza di Mantova ha concluso una complessa attività di polizia economico-finanziaria rilevando in capo a tre società operanti in provincia di Mantova (una con sede legale in Romania) nel settore della fornitura di lavoro temporaneo ingenti proventi occultati al fisco in appena due anni (2016/2017) nonché l’illecita somministrazione di lavoro.

Ricavi non dichiarati per 2,3 milioni di euro

In particolare, attraverso l’incrocio dei dati contabili con i dati bancari è stato possibile segnalare alla Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate, per il recupero a tassazione, prevalentemente in capo alla società rumena, ricavi non dichiarati pari a circa euro 2,3 milioni e un’IVA dovuta all’Erario pari ad oltre 200 mila euro.

Illecita somministrazione di lavoro

L’attività svolta trae origine da una segnalazione trasmessa da una Direzione territoriale del lavoro, dalla quale è emerso un illecito meccanismo realizzato dai soggetti ispezionati attraverso il quale una delle società controllate - avente sede legale in Romania, ma operante in provincia di Mantova per mezzo della propria sede operativa regolarmente dichiarata – “cedeva” manodopera straniera, in assenza dei requisiti previsti, alle altre due aziende italiane, di fatto facenti capo al medesimo soggetto rumeno.

L’illecito sistema era il seguente: la società rumena - che esercitava in Italia la propria attività come fosse un’agenzia interinale straniera, senza tuttavia essere iscritta all’Albo delle agenzie di somministrazione istituito presso l’A.N.P.A.L. (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) - “cedeva” alle altre due società verificate i lavoratori, già residenti in Italia al momento del “distacco”. Quest’ultime, a loro volta, somministravano i lavoratori alle aziende utilizzatrici (operanti in diversi settori economici, dall’agroalimentare alla manifattura) a costi particolarmente competitivi.

Riduzione del costo del lavoro

In tal modo, infatti, sulle retribuzioni dei lavoratori, assunti solo formalmente in Romania, è stata applicata la normativa rumena più favorevole. Ciò ha consentito alle aziende utilizzatrici di ottenere una illecita riduzione del costo del lavoro, ponendo così in essere una concorrenza sleale nei confronti delle altre società operanti nello stesso settore.

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