Surreale

Vigile multa auto elettrica in sosta per sbaglio, ma non vuole ammettere l'errore

L'agente, dopo che la donna gli aveva fatto notare lo sbaglio, se ne è andato spegnendo una sigaretta e lasciandola lì con la sanzione in mano.

Vigile multa auto elettrica in sosta per sbaglio, ma non vuole ammettere l'errore
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Hai voglia a parlare di mobilità sostenibile se poi i primi a non "capirla" e sostenerla sono proprio i vigili. Ha dell'assurdo la vicenda accaduta ad una donna bergamasca che nella serata di lunedì, 15 marzo 2022, dopo aver parcheggiato la sua Smart elettrica nei posti adibiti, con tanto di colonnina per la ricarica, si è vista recapitare una multa da un vigile per "aver parcheggiato l'auto in un posto destinato ai mezzi elettrici". L'agente, dopo che la donna gli aveva fatto notare l'errore, se ne è andato via spegnendosi la sigaretta e non ammettendo di aver commesso un clamoroso sbaglio.

Multata ingiustamente, il vigile non ammette l'errore

Una vicenda che ha veramente del surreale. Come raccontato da Prima Bergamo, una donna è stata multata ingiustamente da un vigile che poi non ha ammesso il proprio errore, ma anzi se ne è andato via senza dire nulla. La donna si trovava in via Pitentino a Bergamo. La sua auto è una Smart elettrica e, giunta in loco per una cena, ha parcheggiato in uno dei posti destinati proprio ai mezzi elettrici, con tanto di colonnina A2a a disposizione dell'utenza. Finito di ricaricare la vettura, spiega la lettrice, ha messo il disco orario (come prevedono le norme).

"Poco dopo, mi sono accorta di qualcosa - racconta -. Sono uscita e ho visto che un vigile mi aveva fatto la multa. Motivo? Avevo parcheggiato in un posto destinato ai mezzi elettrici. Incredula, ho fatto notare che la mia vettura è elettrica e la risposta è stata: 'Ah sì? Pensi che avevo chiamato il carroattrezzi per rimuoverla'".

Nel vicino posto auto era inoltre parcheggiata un'altra vettura elettrica, anch'essa non in ricarica in quel momento. Il vigile non aveva però emesso alcuna sanzione, probabilmente poiché era scritto in modo più chiaro che si trattava di un'auto elettrica. Alla fine, la Smart non è stata portata via, ma la multa è rimasta.

"Nonostante abbia insistito per fare comprendere l'assurdità della situazione - continua la lettrice -, il vigile non ha annullato la sanzione. Ha finito la sigaretta che stava fumando e se ne è andato".

La multa

Oltre al danno, la beffa: deve fare ricorso al giudice di pace

La mattina seguente, la donna si è quindi recata al comando di via Coghetti per capire come muoversi.

"Non è tanto la cifra, parliamo di sessanta euro, ma trovo veramente incredibile e vergognosa l'intera vicenda".

L'addetto, dopo aver ascoltato l'intera vicenda, ha risposto che lui non poteva fare nulla.

"Mi ha detto che devo fare ricorso al giudice di pace. Cosa che costa 50 euro. Io dovrei pagare questa cifra e farmi il mazzo con tutta la burocrazia per un loro evidente errore e per non pagare sessanta euro di multa. Assurdo".

Dopo una - comunque educata - discussione, la donna è riuscita a strappare quantomeno la promessa che le verrà fissato un appuntamento con un responsabile della Polizia locale per fare presente il fatto e provare a ottenere lo stralcio della sanzione.

"Adesso attendo - conclude la donna -. Vediamo se e quando mi fisseranno un appuntamento. Intanto, però, se non pago la multa entro cinque giorni la cifra raddoppierà".

La Smart elettrica

Osservando le immagini dell'auto che è stata multata, appare veramente incredibile che una persona non si accorga che sia elettrica, dato che c'è la chiara dicitura, proprio sopra la targa posteriore, "EQ", denominazione elettrica della Smart. Passi che un normale cittadino non lo sappia (non è tenuto), ma un vigile, a maggior ragione nel momento in cui si mette a fare le multe, dovrebbe saperlo. Anzi, deve saperlo. Ed è sconcertante che a pagare, alla fine, debba essere una cittadina, costretta a spendere soldi ed energie per rimediare a un errore altrui.

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