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Vaccini, un altro errore in Toscana: quattro dosi Pfizer a una 67enne

Intanto la 23enne protagonista dello sbaglio di settimana scorsa peggiora: non sta in piedi, ha continui giramenti di testa, lividi alle gambe e il livello delle piastrine è basso.

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All’hub vaccinale di Livorno a una donna di 67 anni sono stati iniettati per errore 0,30 ml di vaccino Pfizer-Biontech non diluito, corrispondenti al quantitativo impiegato per 4 dosi. Si tratta del secondo errore in Toscana (e in tutta Italia) dopo quello accaduto alla 23enne a Massa la scorsa settimana.


Ancora un dosaggio sbagliato a Livorno

La signora, come comunicato dalla Asl Toscana Nord, è stata prima un'ora in osservazione all’interno dell’hub, senza manifestare segnali particolari, se non comprensibile apprensione. È stata poi la stessa donna a chiedere di poter aver accesso precauzionale al Pronto Soccorso di Livorno, dove è attualmente tenuta sotto osservazione senza accusare ad ora particolari problematiche. La donna sarà poi per alcuni giorni sotto stretto controllo medico.

Si ricorda che la sperimentazione effettuata da Pfizer per individuare le conseguenze del sovradosaggio era arrivata a testare proprio un quantitativo di 4 dosi di principio attivo inoculate contemporaneamente, senza che per i pazienti ci fossero state conseguenze particolari.

“È già stato programmato un audit interno – spiega Cinzia Porrà, direttore della Zona Distretto Livornese (nella foto di copertina) - che coinvolgerà tutti i professionisti legati alla vicenda, per stabilire l’esatta dinamica di questo “evento avverso”.  Il problema si è verificato nella fase di preparazione del vaccino, in un'attività di routine ad alti volumi e con pressione per la necessità di un rigoroso rispetto dei tempi. L’obiettivo è quello di perfezionare ulteriormente protocolli e procedure per ridurre al minimo ogni tipo di errore nella somministrazione dei vaccini e per rendere  questa grande macchina per la vaccinazione, che lavora ormai su ritmi “industriali”, sempre più adeguata alle esigenze della cittadinanza e del personale che opera quotidianamente  negli hub vaccinali".

L’Azienda USL Toscana nord ovest, di concerto con la Regione Toscana, anche a seguito di precedenti casi, sta lavorando per potenziare ulteriormente le barriere finalizzate alla prevenzione dei possibili errori umani, per la qualità dei servizi vaccinali e la sicurezza di pazienti ed operatori.

Sono state attivate delle commissioni pluridisciplinari, con all’interno personale della Qualità e della Sicurezza del paziente, che stanno effettuando sopralluoghi nelle strutture vaccinali. L'Azienda ha infatti preso spunto da questi gravi episodi per proseguire nel suo percorso di costante miglioramento delle procedure.

Il precedente: disidratata la 23enne di Massa

La scorsa settimana una giovane di 23 anni di Massa Carrara di nome Virginia ha ricevuto per errore quattro dosi di vaccino Covid. Non era mai successo e la ragazza, cavia involontaria, sta diventando un “caso di studio”: al momento, nonostante arrivi a bere fino a 7 litri di acqua al giorno, la ventenne mostra continui segni di disidratazione.

L’errore umano era stato ammesso immediatamente dall’infermiera che aveva somministrato il quadruplo delle dosi di vaccino anti Covid targato Pfizer.

La giovane era stata sottoposta a vaccino perché frequenta uno stage medico. La paziente ha iniziato a lamentare dolori diffusi ma le sue condizioni non sono apparse critiche.

A prendere in carico la psicologa 23enne in overdose da vaccino ci ha pensato il noto virologo Fabrizio Pregliasco, su espressa richiesta della madre della professionista, che nelle ultime ore ha dichiarato:

"Purtroppo in questo momento Virginia non sta in piedi. Ha continui giramenti di testa, lividi alle gambe e il livello delle piastrine è basso. Ha dovuto anche rinunciare allo stage universitario per il quale era stata vaccinata. Il professor Pregliasco visiterà per la prima volta mia figlia venerdì prossimo".

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