Ironico e rock

Prefazione di Ligabue nel libro sulla vita di Mattia Muratore, atleta (e non solo) speciale

Mattia Muratore parlerà del suo libro domenica 13 marzo a Monza: la prefazione è stata scritta dal rocker di Correggio.

Prefazione di Ligabue nel libro sulla vita di Mattia Muratore, atleta (e non solo) speciale
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Laureato in giurisprudenza, avvocato, spigliato compagno, grande atleta, capitano e presidente degli Sharks Monza e campione del mondo, ora anche scrittore: Mattia Muratore è tutto questo. E lo è dalla sua carrozzina, che non gli impedisce di essere un uomo eccezionale che ora ha deciso di raccontare in maniera goliardica e coraggiosa la sua storia scrivendo il libro "Sono nato così, ma non ditelo in giro" edito da Chiarelettere. Ne parlerà con chiunque vorrà ascoltarlo domenica 13 marzo 2022 alle 18 al Teatro Binario 7 di Monza.

"Sono nato così, ma non ditelo in giro": un libro da non perdere

Come racconta Prima Milano, "Sono nato così, ma non ditelo in giro" è il racconto ironico, intenso, a tratti spietato, sicuramente rock, ma non senza una vena pop, della vita di Mattia Muratore. Una vita come quella di tutti, ma anche da quella di tutti straordinariamente diversa. Perché Mattia ha l’osteogenesi imperfetta, la “malattia delle ossa di cristallo”: già alla scuola materna le fratture che aveva collezionato non si contavano sulle dita di mani e piedi.

Eppure, grazie all’ironia e alla leggerezza con cui è trattata, questa non è una storia di dolore o sofferenza, ma di una eccezionale quotidianità, fatta, come per tutti, di primi appuntamenti, concerti e derby, ma conditi da quei frequenti momenti  che capitano a chi, come l’autore, si trova immerso dentro il mondo della disabilità.
Così, con una scrittura semplice e incisiva, del tutto priva di autocommiserazione o retorica, questa storia, venata di intelligente umorismo, a tratti romantica, ma mai sdolcinata, ribalta a ogni pagina lo stereotipo buonista che abitualmente si accompagna alla disabilità. E ci restituisce la preziosa consapevolezza della responsabilità di tutti verso chi il rispetto degli altri e la libertà di vivere deve conquistarseli giorno per giorno.

Mattia Muratore

La storia di Mattia Muratore

Mattia Muratore, nato a Monza nel 1984, ha sempre vissuto ad Arcore (Mb). Laureato in Giurisprudenza, abilitato alla professione di avvocato, lavora presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Convive dalla nascita con una grave forma di osteogenesi imperfetta (la “malattia delle ossa di cristallo”), ha una vita sociale molto attiva ed è, da sempre, dalla parte del rock (e del Bar Mario). Felicemente interista, la sua grande passione è lo sport e, in particolare, il powerchair hockey (hockey su carrozzina elettrica). È capitano e presidente degli Sharks Monza, squadra in cui gioca da quasi 25 anni. Nel 2018, con la nazionale italiana di cui è stato capitano, ha vinto il campionato del mondo. È ambasciatore dello sport paralimpico e partecipa a incontri di vario genere al fine di promuoverne i valori.

Mattia Muratore e la sua squadra

La prefazione di Ligabue

E la prefazione del libro del campione di hockey in carrozzina non poteva che essere del cantautore Luciano Ligabue, al quale Mattia è molto legato. Mattia ha voluto scrivere di disabilità raccontandola con quella ironia che lo contraddistingue da sempre e la caparbietà che l’ha reso capitano degli Sharks Monza e della nazionale di Powerchair hockey.

"Lo scopo di questo libro è quello di raccontare le difficoltà che le persone che hanno disabilità motoria, come me, affrontano ogni giorno - ha sottolineato Mattia - Tante storie diverse per provare a raccontare il mondo della disabilità in maniera ironica, spregiudicata e, soprattutto, dal punto di vista diretto di chi ci vive dentro. Io mi sono divertito a scrivere queste pagine e spero che sia lo stesso anche per chi si cimenterà nella lettura. Sia chiaro, non sono un eroe e non voglio essere un modello per nessuno. Ho voluto solamente rappresentare una realtà che parla di storie di persone disabili, con i vantaggi e gli svantaggi di vivere questa condizione. Non si tratta di un’autobiografia, ma un insieme di diverse esperienze di vita sia personali che di altri amici e conoscenti. In queste pagine non si troverà mai il pietismo o l’abilismo (un paradigma culturale simile al razzismo e al sessismo e discrimina le persone con disabilità). Noi, nonostante degli handicap, viviamo serenamente la nostra vita".

Mattia non si è mai fatto fermare dalla sua malattia:

"La malattia non mi ha mai impedito di fare quello che facevano gli altri - ha continuato il neo ambasciatore - Certo, ho sempre avuto bisogno di un occhio particolare, specialmente da piccolo, quando dovevo essere protetto da molti pericoli per via della mia malattia, che è stata una compagna costante della mia vita".

Anche sotto questo aspetto il 37enne si è sempre rivelato un campione: non ha mai voluto nascondere la sua patologia, anzi da parecchi anni partecipa volentieri a  incontri organizzati nelle varie scuole per raccontare la sua esperienza di vita ed ora l’ha fatto con ulteriore slancio con il libro.

"L’Osteogenesi imperfetta di cui soffro comporta una marcata fragilità ossea- racconta il giovane - Quando ero piccolo avevo l’ossatura molto delicata e mi bastava un forte colpo di tosse per procurarmi fratture alle costole. Fortunatamente, con il tempo, le ossa si sono un po’ rinforzate e la mia condizione è migliorata anche se sono, comunque, costretto a muovermi su una sedia a rotelle e non sempre è cosa facile".

Mattia col Liga

"Ho iniziato a scrivere questo libro già parecchi anni fa ma, in tutta sincerità, quando ho iniziato a buttare giù qualche pensiero, non avevo ancora ben chiara dentro di me la direzione che volevo dare al libro. Poi, grazie alla forza e alla perseveranza della mia compagna Erika, sono riuscito non solo a finire il libro, ma anche a trovare la casa editrice che ha deciso di pubblicarmelo. Quasi inutile sottolineare che la ciliegina sulla torta di questo libro è la prefazione di Ligabue. Da sempre sono un suo fan, addirittura io ed Erika Micheletti ci siamo conosciuti grazie a lui e al fan club “Bar Mario”. Il mio primo concerto l’ho visto dal vivo nel ’92 a soli 8 anni. Quando il mio editor mi ha chiesto chi potesse scrivere la prefazione al mio testo ho pensato a Ligabue e basta. Con qualche contatto siamo riusciti ad arrivare a lui e spero che gli sia piaciuto leggermi".

Proprio l’artista di Correggio investito di questo importante ruolo ha scritto a Muratore:

"So che sei capace di ironia come pochi. So che sei una forza della natura. Grazie al tuo libro, l’elenco delle cose che “so” (e non solo su di te) si è allungato. Fra le nuove cose che so di te, però, Mattia, ce n’è una che voglio dire: adesso so che scrivi bene".

La presentazione del libro è in programma il 13 marzo alle ore 18.00 presso il Teatro Binario 7 a Monza (Via F.Turati 8). Il green pass rafforzato è obbligatorio per accedere all'evento.

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