polemica social

Per Zangrillo code in farmacia colpa dei giornalisti terroristi (e la Lucarelli...)

Il direttore della Terapia Intensiva del San Raffaele torna a fare parlare di sé e come sempre Selvaggia Lucarelli non gliele manda a dire.

Per Zangrillo code in farmacia colpa dei giornalisti terroristi (e la Lucarelli...)
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Torna a far parlare di sé Alberto Zangrillo, direttore della Terapia Intensiva del San Raffaele di Milano, che tramite i social accusa i giornalisti di diffondere il terrore sul Covid, criticando la gestione della pandemia.

Zangrillo contro i giornalisti terroristi

Nella mattinata di ieri,  Santo Stefano, a Milano come nel resto d'Italia nonostante il giorno di festa le farmacie e gli hub predisposti sono stati presi d'assalto, come da diversi giorni a questa parte, per tamponi rapidi o molecolari. Centinaia di persone, che fosse perchè venute a contatto con positivi, o perchè presentassero qualche sintomo o semplicemente per scrupolo prima di infettare qualcuno, dalle prime luci dell'alba si sono messe in fila formando lunghe code, visibili un po' ovunque nelle città.

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Sui social Zangrillo ha postato una fotografia in cui dichiara che le file fuori dalle farmacie sono il risultato di un terrorismo giornalistico, volto ad uccidere il paese.

Santo Stefano ore 10 a Milano.
200 metri di coda per alimentare le casse delle farmacie, il terrorismo giornalistico e certificare la morte del Paese.

Affermazioni forti, cui il primario non è insolito: basti pensare a quando, a pochi mesi dall'inizio della pandemia, prima ancora della micidiale seconda ondata, Zangrillo aveva dichiarato e sbandierato in tutte le trasmissioni televisive possibile che "il virus è clinicamente morto". Un'affermazione seguita da altre migliaia di morti legate al Covid e che lo aveva portato poi ad un mutismo selettivo nei mesi a venire, probabilmente onde evitare ulteriori figuracce, da cui era uscito questa primavera, quando aveva iniziato la sua battaglia contro i dispositivi di protezione individuale all'aperto, su cui ai tempi ancora si dibatteva.

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La risposta di Selvaggia Lucarelli

A rispondere per le rime al post di Zangrillo è Selvaggia Lucarelli che come sempre non le manda a dire:

Non capisce che si fa fatica a fare molecolari in Lombardia e quindi si deve andare in farmacia, ma vabbè. La vera domanda però è: cosa suggerisce di fare Zangrillo? Ci dia una linea guida. Fare finta di niente con positivi in casa? Con sintomi? Saltare quarantene? Ci dica.

 

 

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