Regione Lombardia

Da Corecom una bussola sull'educazione digitale

La Presidente Sala: “Strumento sia conoscitivo che operativo, utile a tutti per un uso consapevole della tecnologia”

Da Corecom una bussola sull'educazione digitale
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Fare il punto sulle diverse declinazioni assunte dalla media education in tempo di Coronavirus. E’ quello che si propone il Libro bianco su media e minori, curato dalla Presidente del Corecom Lombardia, Marianna Sala. Il volume rappresenta l’esito del percorso su questo argomento svolto dall’Istituto regionale in collaborazione con il Centro di ricerca Information Society Law del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Milano, nell’arco del 2020.

La presentazione pubblica

Il lavoro è stato presentato nel corso di una diretta social (sui canali Youtube e Facebook del Corecom Lombardia) alla quale hanno partecipato, oltre all’avvocato Sala, Piermarco Aroldi, professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università Cattolica di Milano; Mario Morcellini, direttore Advanced School in Communication, Unitelma Sapienza; Giovanni Ziccardi, professore di Informatica Giuridica e coordinatore del Centro di ricerca in Information Society Law, Università degli Studi di Milano; Ivano Zoppi, Segretario Generale Fondazione Carolina.

“L’auspicio – ha dichiarato la Presidente Sala - è che questo Libro Bianco possa costituire uno strumento sia conoscitivo che operativo per chi, a vario titolo, si occupi di media e minori.  Per formatori e genitori, perché possano trovare in questa pubblicazione spunti e suggerimenti. Ma anche per i soggetti decisori delle istituzioni. Perché possano avere a disposizione un quadro concentrato di conoscenze da cui trarre orientamenti e stimoli per iniziative legislative e amministrative. Uno strumento utile per diffondere un uso consapevole della tecnologia e delineare le caratteristiche del cittadino digitale”

Il testo è scaricabile gratuitamente QUI o acquistabile in libreria (edizioni Rubettino).

Il lavoro di Corecom

Il drammatico periodo della pandemia da Covid-19 e la conseguente imposizione della DAD (didattica a distanza) alle scuole secondarie hanno evidenziato l’importanza dell'educazione digitale.  Oltre all'urgenza di rilanciare il paradigma della media education soprattutto nel mondo della formazione. Si pensi, ad esempio, all’incremento esponenziale dei casi di cyberbullismo (+68%), sexting (+70%), revenge porn (+40%), adescamento di minori on line (+50%)  nei primi mesi del 2021.

Il testo è nato nei giorni del primo lockdown (febbraio 2020) e ultimato durante il secondo lockdown (novembre 2020) in piena operatività della DAD. Tenta di analizzare le buone e le cattive pratiche nell’uso del digitale a scuola, coniugando riflessioni autorevoli a dati pratici raccolti nelle secondarie lombarde. Il risultato è una presa di consapevolezza dei ritardi strutturali e delle inerzie che ancora segnano la scuola. Anche nel caso di realtà avanzate sul versante della integrazione del digitale come quella lombarda.

Nel testo si conferma però anche la nostra dipendenza sempre più evidente dalle tecnologie. Esse, da sole, però non bastano né ad avviare processi di innovazione, né tantomeno a garantire la tenuta delle dinamiche di formazione, di socializzazione e di partecipazione. Perciò, è bene non smarrire per strada ciò che in questi mesi si è sperimentato, imparato, messo a punto, corretto e sperimentato nuovamente. Per questo, il volume si chiude con un’appendice dedicata alla didattica a distanza. Una sorta di “kit di sopravvivenza” per insegnanti costretti a mettere in atto in poco tempo una nuova modalità didattica digitale.

Il contenuto dell'opera

La prima parte del libro è dedicata all’analisi della “Media education: ambiti e sfide per una nuova cultura digitale”.

La seconda parte del volume si sofferma sul ruolo dei Corecom in generale e del Corecom Lombardia in particolare nella tutela dei minori rispetto ai media. Dalla “tradizionale” vigilanza sul sistema radiotelevisivo locale, disciplinato dal Testo unico dei servizi di media audiovisivi, all’analisi delle nuove tecnologie connesse a Internet e all’utilizzo sempre più precoce dello smartphone.

La terza parte del libro (Aroldi) è, senza dubbio, la più innovativa, svolgendo una dettagliata analisi dei dati raccolti dal Corecom Lombardia attraverso i questionari sottoposti a studenti e insegnanti. allo scopo di indagare il loro vissuto durante il lockdown e l’esperienza della DAD.

La quarta parte del Libro è intitolata “L’azione normativa e politica in Lombardia”. Dopo aver analizzato lo stato attuale della legislazione regionale e il potenziamento delle funzioni assegnate al Corecom, approfondisce le azioni contro il cyberbullismo realizzate dalla Giunta regionale lombarda. L’ultima sezione di questa quarta parte si chiude con le testimonianze di chi lavora sul territorio regionale.

La quinta parte del libro affronta in modo rigoroso una complessa ricognizione scientifica dello stato dell’arte sui fenomeni online di maggiore interesse sociale. Cyberbullismo, cyberstalking, cyberstalking tra adolescenti e adescamento sessuale di minorio, dio tra adolescenti. Ma anche, gruppi pro-anoressia e sfide pericolose, omofobia online, sexting. Ed infine protezione dei dati dei minori, diritto all’oblio e rimozione dei contenuti, fake news e disinformazione. Completa questa parte una rassegna stampa sulle principali iniziative e sui fatti di cronaca in materia di cyberbullismo in Lombardia.

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