nuova alleanza

Quattro Regioni italiane in prima linea per la transizione "verde" dell'industria automobilistica

Il nostro Paese è rappresentato da Lombardia, Piemonte, Veneto e Abruzzo.

Quattro Regioni italiane in prima linea per la transizione "verde" dell'industria automobilistica
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Una rete di regioni impegnate per il successo della transizione ‘verde’ dell'industria automobilistica e della sua filiera. E' l'obiettivo del Comitato europeo delle regioni (CdR), che  ha lanciato l'Alleanza delle regioni europee con un forte settore automobilistico (Automotive Regions Alliance). L'Alleanza, che comprende anche una forte componente italiana,  mira a inserire la prospettiva regionale nei dibattiti in corso sulla decarbonizzazione dei trasporti dell'UE, garantendo al contempo posti di lavoro, competitività e coesione sia economica che sociale in ogni territorio europeo interessato dalla transizione.

Regioni in prima linea per la transizione verde dell'automotive

In linea con l'obiettivo dell'UE di azzerare le emissioni del trasporto su strada, 20 regioni dell'Unione – fra cui le nostre Abruzzo, Lombardia, Piemonte e Veneto - hanno unito le forze per formare l'Automotive Regions Alliance e sostenere una transizione giusta, socialmente equa e di successo nell'industria automobilistica e della sua filiera in Europa. Tra le rivendicazioni e gli obiettivi dell'Alleanza figurano l'istituzione di un nuovo meccanismo di sostegno con un bilancio dedicato, la realizzazione di valutazioni d'impatto territoriale, fondi per la riqualificazione e l'aggiornamento della forza lavoro e linee guida più flessibili in materia di aiuti di Stato. Oltre all'Italia fanno parte del gruppo anche regioni di Austria, Francia, Germania, Slovacchia, Spagna e Paesi Bassi.

In rappresentanza della Lombardia era presente Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico del Pirellone:

“Abbiamo condiviso e messo da tempo a disposizione le nostre proposte affinché possano essere raggiunti gli obiettivi ambientali tutelando lavoro e sociale. Continuiamo a chiedere 'neutralità tecnologica' così che il raggiungimento degli obiettivi ambientali vada di pari passo con la tutela del lavoro e dello sviluppo. In Lombardia abbiamo fatto squadra per costruire proposte di settore logiche e strategiche, facciamo squadra nell’alleanza delle regioni automotive con realismo, pragmatismo per evitare danni economici e sociali. Per cui la 'neutralità tecnologica' è la nostra ricetta per raggiungere gli obiettivi ambientali attraverso lo sviluppo della filiera dei carburanti e della loro distribuzione”.

Un pensiero condiviso anche dal governatore del Piemonte Alberto Cirio, membro del gruppo interregionale del CdR per il futuro dell'industria automobilistica e neoeletto presidente della delegazione italiana presso il Comitato:

“Nella nostra regione si sta lavorando già da tempo per fare in modo che il motore termico possa evolversi ed essere compatibile con forme di energia alternative. Ma sono processi che richiedono tempo, proprio per questo parliamo di 'transizione ecologica'. Serve gradualità, perché la tutela dell’ambiente è fondamentale, ma lo è altrettanto quella di tutti i posti di lavoro che in Italia e in Europa ruotano attorno al settore. Per questo motivo abbiamo convintamente aderito all’iniziativa europea Automotive Alliance e siamo felici di collaborare con altre regioni europee per il futuro del settore automotive”.

Sulle difficoltà che potrebbe incontrare il settore con lo stop alla produzione di auto a benzina e diesel dal 2035 è invece intervenuto Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo.

"L’eliminazione dei motori a combustione per le nuove autovetture e il conseguente passaggio all’elettrico entro il 2035 rischia di travolgere la filiera automobilistica e con essa la crescita economica delle singole regioni. Da parte nostra, attraverso questa alleanza strategica, chiediamo di tenere in maggiore considerazione le richieste d’aiuto che arrivano dalle imprese del territorio e di accompagnare questa transizione con misure concrete".

Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale del Veneto, ha puntato invece l'attenzione sulla filiera produttiva e soprattutto sul futuro dei lavoratori.

“L’Alleanza è un esempio di sinergia intelligente fra regioni che è di grande rilevanza per i cittadini. Spero che l’innovazione tecnologica dell'industria automobilistica abbia un forte impatto sia nella lotta all’inquinamento che nello sviluppo di nuove funzionalità per la sicurezza e l’abbattimento dei costi di gestione. Ma l'innovazione ha un prezzo, economico e sociale. I lavoratori del settore devono essere accompagnati verso una riqualificazione delle loro competenze. La Regione del Veneto crede in questa nuova alleanza, che non solo unisce territori accomunati dagli stessi obiettivi e preoccupazioni, ma vuole evitare che alcune regioni possano subire gravi conseguenze sociali ed economiche dovute alla transizione verso una mobilità meno inquinante".

Le richieste alla Ue

Le regioni partecipanti hanno sottolineato la necessità che l'Europa sviluppi misure di transizione eque, basate su valutazioni d''impatto territoriale, e sostenga un dialogo sociale a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Le regioni hanno inoltre approvato una dichiarazione in dieci punti che illustra le principali richieste e gli obiettivi dell'Alleanza, che resta aperta a nuove adesioni da parte dei territori europei. Il gruppo interregionale del CdR per il futuro dell'industria automobilistica (CoRAI), nato nel 2009, è stato fondamentale per la creazione dell'Alleanza.

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